Onore ai morti delle Foibe

La tragedia delle Foibe del Carso, dove furono uccisi oltre 20mila italiani, è tornata finalmente alla luce grazie alla legge Menia" del 2004 sulla istituzione del "Giorno del Ricordo", il 10 febbraio di ogni anno. L'oblio colpevole, dovuto a tacita complicità tra le forze politiche centriste e cattoliche da una parte, e quelle di estrema sinistra dall'altra, soltanto dopo il 1989 con il crollo del muro di Berlino e l'autoestinzione del comunismo sovietico, mostra le prime crepe nell'impenetrabile diga del silenzio. Non tutti ricordano e celebrano: ma altri, come nel caso degli Alpini di Angone, grazie ad un rapporto di amicizia e solidarietà con alpini triestini che hanno donato una grande pietra del Carso con incisi i nomi dei luoghi della tragedia istriano-dalmata, celebrano con puntualità, attenzione storica e partecipazione umana e civica il ricorso, come accaduto anche questo lunedì 10 febbraio. Il 3 novembre 1991 l'allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga si recò in pellegrinaggio alla foiba di Basovizza e, in ginocchio, chiese perdono per un silenzio durato cinquant'anni. Anche il Presidente Oscar Luigi Scalfaro aveva reso omaggio a Basovizza l'11 febbraio 1993. Così, a poco a poco, la coltre di silenzio che, per troppo tempo, era calata sulla tragedia delle terre orientali italiane, divenne sempre più sottile e finalmente oggi si può conoscere quante sofferenze dovettero subìre gli italiani della Venezia Giulia, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia.

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