SOGNAVA DI COMBATTERE IN SIRIA

“Sia fatta la volontà di Allah”. Questo avrebbe detto Mohammed Zakariae quando i carabinieri di Ros hanno bussato alla sua porta. Il marocchino 25enne espulso questo giovedì dall'Italia perchè considerato un pericolo per la sicurezza nazionale, per via del suo percorso di radicalizzazione, era residente con la famiglia dal 1996, a Vobarno, paese della provincia di Brescia dove risiedeva anche Anas El Abboubi, arrestato nel 2013 per terrorismo, poi scarcerato e oggi in Siria come combattente nelle Jihad, nominato responsabile del movimento salafita che aveva lo scopo di diffondere lalegge coranica, nel tessuto sociale italiano. I due erano amici. Pregavano insieme in moschea e insieme sognavano di andare in Siria per combattere in nome del Califfato. Non ha fatto a tempo Moammed Zakarie, perchè è stato raggiunto dal decreto ministeriale che lo ha imbarcato da Malpensa per un volo di sola andata per il Marocco. Come aveva fatto con lui Anas El Abboubi, prima di essere arrestato dalla Digos per addestramento con finalità di terrorismo e scarcerato dal Riesame, anche Mohammed Zakariae aveva cercato di avvicinare a sua volta, altri giovani del paese. E' infatti accusato di una incessante attività di proselitismo. Vestiva all'occidentale e lavorava nella piccola azienda di trasporti di padre ma aveva cominciato da qualche tempo a cambiare atteggiamento: più schivo, più ligio al Corano, barba lunga, abiti tradizionali arabi, sempre in contatto con l'amico in Siria. Sul suo computer numerosi file di natura jihadista, compresa l’effige del movimento «Sharia-Stato Islamico», il movimento di Anas. Molte le immagini inquietanti: la bandiera americana sfondata da un pugno che riporta la testimonianza di fede; i combattenti dell’Isis che sventolano la bandiera nera e le citazioni di Abu Bakr al-Baghdadi. Ma anche il «manuale operativo» intitolato «le 44 vie per supportare la jihad». Nello smartphone, le immagini delle donne musulmane guerriere, armate di lancia e coltello. Così come la chat tra Mohamed Zakariae Youbi e «Mehdi New» (il nickname), foreign fighter di stanza in Siria che si collega usando provider turchi in zone di confine a causa dei bombardamenti: «Sono nel posto dove sognavo di essere». «Che bello». «Hai saputo?». «Sì, fratello, me l’hanno detto i ragazzi...che Dio ti dia la forza». «Così sia! Vuoi venire?». «Oh fratello...». «Mi sei mancato, caro fratello. Stai fermo sul patto senza cambiare niente e il nostro incontro sarà in paradiso o in questa vita». Molte quindi le prove in mano ai Ros che sono intervenuti sconvolgendo di nuovo la vita non più tranquilla del paese bresciano.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori