SERGIO ZANOTTI LIBERO
Liberato dopo 3 anni di prigionia. Sergio Zanotti, il 59enne di Marone rapito in Siria nell'aprile del 2016, è tornato in Italia questo venerdì sera. Questa sabato mattina nella caserma dei carabinieri di Roma è stato ascoltato dai magistrati della Procura di Roma. L'imprenditore bresciano le cui tracce erano scomparse in Turchia dove si era recato per un viaggio d'affari, era ricomparso solo alcuni mesi dopo, a novembre del 2016, in un video sul web che lo ritraeva come ostaggio e minacciato di morte. I video arrivavano dalla Siria e le prime ipotesi investigative li attribuivano a gruppi criminali che rapivano turisti per chiedere riscatto e non ai terroristi dell'Isis. Anche alla redazione di Piùvallitv i rapitori di Sergio Zanotti si erano rivolti: sulla nostra pagina Facebook, un uomo che si era auto-definito un jihadista di nome Abu Jihad, ci chiedeva di attivarci per ottenere la liberazione dell'uomo, altrimenti, davanti all'indifferenza dello Stato Italiano, sarebbe stato ucciso. Poi il silenzio fino al 14 giugno del 2017 quando è stata diffusa la notizia della decapitazione di Sergio Zanotti. Davanti alle richieste di denaro e agli ultimatum, i servizi segreti infatti non erano mai restati indifferenti e la Farnesina non ha mai smesso di indagare. A diffondere la notizia è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha parlato di complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica. Ad apprendere per primi della liberazione, i famigliari dell'uomo: la sorella, le due ex mogli, e le figlie che lo credevano ormai morto. Sergio Zanotti, atterrato alle 23 di questo venerdì 5 aprile all'aeroporto di Ciampino, è apparso in buone condizioni di salute e questo sabato mattina è stato ascoltato dal pm Sergio Colaiocco che indaga sul fascicolo aperto dalla Procura di Roma per sequestro di persona con finalità di terrorismo. Dopo anni di ipotesi e di indagini, ora è stato lui finalmente, a spiegare cosa gli è successo: è stato tenuto in ostaggio da miliziani di Al Qaida, ha cambiato circa 10 prigioni, tutte nella zona di Aleppo dove è arrivato, narcotizzato il 14 aprile del 2016 quando è stato venduto da un tassista abusivo a dei miliziani. E' stato trattato abbastanza bene, incatenato solo per girare i video che erano una messinscena per ottenere denaro.
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