SI INDAGA SUL MINORE SOSTENITORE JIHADISTA

E’ descritto come un ragazzo ben integrato, mai un precedente sino a venerdì scorso, un diploma in un istituto privato internazionale e una passione per la storia dell’Islam. Sarebbe questa la descrizione stando all’atteggiamento tenuto negli istanti successivi al fermo, rispetto a bcome andava spacciandosi sul web, del diciassettenne, nato in Camerun ma cittadino italiano, che con la madre (il padre è morto nel 2020 in seguito a una malattia) vive in un paese alle porte di Bergamo, che nelle chat progettava un attentato a Ponteranica. Il giovane è parso un adolescente in cerca di forti emozioni, desideroso di una rivalsa contro il clima di razzismo che, a detta sua, percepiva attorno a sé, e che, solo davanti agli agenti della Digos di Bergamo e Brescia e dell’Antiterrorismo, s’è probabilmente reso conto di averla combinata grossa. Ha pianto al cospetto della madre e agli inquirenti non ha opposto l’aria da duro e puro che andava spargendo sui canali social attraverso frasi, incitamenti e propaganda per lo Stato islamico che gli sono valsi il fermo e il trasferimento in un carcere minorile con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate. Il ragazzo da tempo sapeva di essere finito nel mirino della polizia. Secondo l’accusa farebbe parte di una rete internazionale di giovani internauti che a 15 anni ha pronunciato il giuramento di fedeltà allo Stato Islamico e al Califfo, mettendosi a disposizione per arruolare altri seguaci, fare propaganda e finanziare operazioni terroristiche, partecipando a seminari on line tenuti da predicatori radicali, archiviando video e documenti in cui erano contenute istruzioni per fabbricare ordigni esplosivi e incendiari. Gli inquirenti sono al lavoro per approfondire il motivo di un viaggio che aveva in animo di compiere con la madre. Sabato sera i due sarebbero dovuti decollare da Orio al Serio alla volta di Barcellona. Chi indaga vuole scoprire se dietro a quel volo si nasconda un tentativo di fuga (il giudice ne ha riconosciuto il pericolo). Questo perché sono state rilevate quelle che potrebbero essere interpretate come anomalie: l’acquisto di biglietti di sola andata, tra l’altro utilizzando una mail e una carta di credito non riconducibili ai due; nessuna prenotazione in strutture ricettive della città meta del viaggio, nonostante l’arrivo fosse previsto in tarda serata.

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