STOP AI DIVIETI SUL LAGO GHIACCIATO
Una decisione destinata a far discutere, quella presa dai sindaci di Monasterolo, Endine, Ranzanico e Spinone: dopo vent’anni, via all’ordinanza che vieta di camminare o pattinare sulla lastra di ghiaccio che va formandosi sul lago di Endine. I sindaci si preparano così all’assalto di pattinatori e camminatori: con il ritiro dell’ordinanza con cui le Amministrazioni hanno sempre vietato l’accesso al lago ghiacciato. La novità è il frutto di un lavoro di confronto fra i sindaci e un legale con cui sono stati affrontati gli aspetti critici emersi, con particolare evidenza, lo scorso inverno, quando cioè il flusso di turisti, curiosi e visitatori, aveva creato, nelle domeniche di gennaio, una situazione insostenibile: centinaia di persone contemporaneamente sul lago, migliaia sulle sponde a godersi lo spettacolo. «Impossibile di fatto – sottolinea Renato Freri, sindaco di Ranzanico – impedire a tutti loro, e in tutte le ore del giorno, visto che diversi pattinano anche la notte, di accedere alla superficie ghiacciata». Impossibile perché non ci sono le forze necessarie: i Comuni non hanno vigili a sufficienza «e probabilmente neanche impiegando tutte le altre forze dell’ordine presenti in Val Cavallina basterebbe a controllare l’intero lago». Partendo da questa constatazione, i sindaci hanno così deciso di muoversi diversamente: «Punteremo sull’informazione e sulla prevenzione – aggiunge Simone Scaburri, sindaco di Spinone – al posto dei cartelli con la vecchia ordinanza installeremo pannelli informativi per spiegare i pericoli che si possono correre salendo su una superficie ghiacciata di cui nessuno può certificare la tenuta e la solidità». La nuova delibera di Giunta che andremo ad adottare vuole quindi essere una risposta alle polemiche degli anni scorsi, ma anche la presa d’atto che quel divieto è ormai superato: nell’era dei social, illudersi di vedere muoversi attorno al lago solo gente locale è praticamente impossibile». Così se quella ordinanza sollecitava i sindaci a effettuare i controlli che non erano in grado di garantire, il nuovo strumento informativo non vuole essere un lasciapassare indiscriminato: «Anzi la campagna informativa a cui stiamo pensando dovrà tenere alta l’attenzione» conclude Maurizio Trussardi, sindaco di Monasterolo. Facile pensare che saranno in molti, a questo punto, ad accusare gli amministratori di volersi disinteressare del problema, ma su questo punto la replica di Trussardi è netta: «Non si può chiedere ai sindaci di posizionare controllori ogni 10 metri di costa: sarebbe come chiedere ai sindaci di montagna di posizionare una guida alpina o un volontario del soccorso alpino all’inizio di ogni sentiero per impedire alla gente di incamminarsi».
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