CALANO I FURTI IN BERGAMASCA
Nella Bergamasca i delitti denunciati a polizia e carabinieri nel periodo che va dal 1° luglio 2016 al 30 giugno 2017 sono stati 41.901, ossia 3.348 in meno rispetto al periodo precedente(-7,4%). È un dato inferiore alla decrescita nazionale (-9%), è una cifra che riguarda ancora numeri alti, ma è abbastanza confortante, come sottolinea il procuratore di Bergamo Walter Mapelli. A Bergamo e provincia nel periodo in questione se ne sono denunciati 22.578, 2.513 in meno rispetto all’annata precedente (-10,01%), circa 62 al giorno (erano 70). Chiaro che lo spettro che abbraccia questo reato è ampio: si va dalla sparizione della confezione di biscotti nel market sotto casa alla spaccata nel negozio con grandi firne, con in mezzo i raid nelle abitazioni che restano in cima alla lista delle ansie collettive. E chiaro anche che un numero non trascurabile di cittadini, soprattutto nei casi di minore entità, preferisce non denunciare (o al massimo segnalare su Facebook), ritenendo la querela una mera perdita di tempo. La percentuale dei delitti scoperti non è, però, così scoraggiante, considerando la carenza di personale delle forze dell’ordine e la difficoltà di certi tipi di indagine. I carabinieri su 38.207 reati denunciati ne hanno scoperti 6.828. E su 21.557 furti arrivati nelle loro caserme sotto forma di querela, ne hanno risolti 897 (4,16%). La polizia su 3.694 querele ricevute ha invece arrestato o denunciato 1.123 persone, ossia il 30,4%. Frodi sul web, il 50% a Bergamo Diminuiscono anche rapine (455 contro 483) e stalking (199 tra denunce e ammonimenti, rispetto a 244), mentre crescono le violenze sessuali e informatiche. In Bergamasca anche l’evasione fiscale è di grande rilievo.
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