L'INCHIESTA POTREBBE ALLARGARSI

Mentre in queste ore l'ex sindaco di Malonno, Stefano Gelmi, è comparso davanti al Gip per l'interrogatorio di garanzia, emergono nuovi e sconcertanti particolari sulla vicenda che ha portato alla custodia cautelare non solo del primo cittadino (l'unico in carcere), ma anche di due dipendenti del CUC (centrale unica di commitenza dell'Unione dei comuni delle Alpi Orobie Bresciane) e di otto imprenditori coinvolti a vario titolo nella vicenda di appalti truccati e corruzione. Cinque sono ai domiciliari, fra loro i due tecnici del CUC, cinque hanno l'obbligo di firma. Prima di firmare le ordinanze il giudice Cesare Bonamartini ha analizzato attentamento la documentazione e le prove raccolte in mesi di indagini dal maresciallo maggiore Rosario Fazio comandante della stazione di Edolo e dal maresciallo Devis Kaswalder comandante dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Breno sotto la direzione del tentente colonnello Salvatore Malvaso e il coordinamento del pm Ambrogio Cassiani. Ci sono buste non timbrate, una lampada che pare servisse per leggere dentro le buste e poi le intercettazioni telefoniche. In una di queste ci sarebbero anche delle minacce che il gip ha definito gravissime: gli faccio spaccare le gambe, dice il sindaco, riferito a chi avrebbe denunciato la poca trasparenza negli appalti. Insomma un quadro desolante che potrebbe riservare altre sorprese. Stefano Gelmi era il vice presidente dell'Unione dei comuni delle Alpi Orobie Bresciane ed era anche il responsabile degli appalti visto appunto che l'unione è dotata di CUC (cioè di quell'organismo che si occupa della gestione degli appalti per tutte le amministrazioni che vi aderiscono quindi anche per i comuni di Edolo, Sonico, Malonno, Paisco Loveno e Corteno Golgi) è quindi possibile che l'inchiesta, che ha chiuso il filone Malonno, si allarghi ora agli altri comuni. E' ovvio che dopo quanto accaduto vi siano verifiche sugli appalti anche delle opere pubbliche di quei comuni. L'unione, per altro, per bocca del suo presidente, il sindaco di Edolo, Luca Masneri, proprio all'indomani dell'arresto di Gelmi si è detta completamente all'oscuro di tutto. Per ora sotto la lente della Procura sono finite tre opere : la riqualificazione del municipio di Malonno, la ristruttuazione della biblioteca e la viabliltà. Appalti per circa un milione di euro che sarebbero andati ad imprese "amiche". Secondo l'accusa il sindaco favoriva questi imprenditori comunicando loro in via riservata l'apertura del bando di gara. A partecipare erano sempre gli stessi che si accordavano con lui anche sul ribasso da praticare. Come detto, dunque, l'indagine potrebbe allargarsi anche ad altri appalti nei comuni dell'Unione.

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