NUOVO STATUTO, NUOVA VITA PER IL CONSORZIO

Fino a quando i comuni non saranno in grado di erogare i servizi che attualmente il Consorzio eroga, agli stessi costi e con la stessa efficienza, il Consorzio continuerà ad esistere. Questo in sintesi quanto contiene la bozza dello Statuto del Consorzio dei Residenti di Montecampione, ripulito da tutte quelle clausole che legano l'esistenza del Consorzio ad azioni di terzi, in particolar modo degli enti pubblici come i comuni di Artogne e Piancamuno. Non è lo Statuto del Consorzio che deve dire cosa i comuni devono fare ed è per questo che la nuova bozza elenca solo i compiti del Consorzio. Tra questi servizi, come la raccolta dei rifiuti, la gestione del ciclo irdrico, l'illuminazione pubblica o la pulizia delle strade, che normalmente gestiscono i comuni e che il Consorzio si offre di continuare a gestire, ma ci sono servizi aggiuntivi che normalmente in un paese non ci sono ma che sono essenziali per una località turistica che vuole essere competitiva, come il pullmino interno, la pulizia dei vialetti, manutenzioni, attività ricreative e organizzazione di eventi. Servizi che nessun comune avrebbe la forza economica di mantenere. Per questo il Consorzio mira a continuare ad esistere fino al termine scritto nello statuto, il 2030, e anche oltre. Restano alcuni problemi da risolvere, primo fra tutti, il problema della Tari 2018 che, revocando al Consorzio la gestione dei rifiuti per affidarla direttamente a Valle Camonica Servizi, lo ha obbligato a rivedere la Statuto. Un'occasione, secondo il Consiglio di amministrazione, per rafforzare lo Statuto, chiamando i comuni di Piancamuno e Artogne a riconoscere il Consorzio come realtà indispensabile per il futuro di Montecampione.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori