DELITTO DI ALBINO: 20ANNI ALL'UCRAINO

Ivan Hromei, ucraino di 28 anni, accusato della morte di un connazionale, trovato carbonizzato nei boschi sopra Albino l’11 ottobre 2015 è stato condannato in rito abbreviato, davanti al gup Marina Cavalleri, a vent'anni - 4 in più di quelli invocati dall’accusa -. Omicidio aggravato dalla crudeltà è il reato di cui doveva rispondere. Brutale la fine di Vasyl Nykolyuk, 32 anni, secondo le contestazioni picchiato da Hromei e da un presunto complice fino a perdere i sensi e poi abbandonato all’interno della sua auto, una Opel Vectra data alla fiamme quando la vittima - secondo il medico legale - era molto probabilmente ancora viva. Hromei, difeso dall’avvocato Marco Franco, è stato estradato pochi mesi fa dalla Russia, dopo l’arresto a Mosca il 27 luglio 2016. In Russia era stato catturato, il 26 maggio 2016, anche il presunto complice, Vasyl Bilohan, ucraino di 25 anni, indagato a piede libero dopo che le autorità russe lo avevano scarcerato per decorrenza dei termini a causa delle lungaggini per l’estradizione. È su quest’ultimo che Hromei, sentito dal gup, ha scaricato le responsabilità. Secondo gli inquirenti, i due indagati e la vittima avevano trascorso insieme la serata alla discoteca Open Space di Curno, poi avevano raggiunto Stezzano, dove Bilohan abitava. Lì era scoppiata una lite e Nykolyuk era stato picchiato fino a perdere i sensi per via di un debito di poche centinaia di euro. A quel punto i due lo avevano portato fino ad Albino, lasciandolo in fin di vita nell’auto, avevano appiccato il fuoco . Diversa la versione resa in aula da Hromei: «Lui mi disse: filma e manda il filmato in Ucraina. Intanto lo picchiava con la mazza da baseball. Era una furia, io non potevo fare nulla», ha raccontato riferendosi a Bilohan.

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