DELITTO DI ALBINO:30ANNI PER HROMEI

La Corte d’Assise d’Appello di Brescia, come richiesto dalla Procura, ha confermato la condanna innalzando la pena in primo grado abbreviato, per Ivan Hromei, l’ucraino di 29 anni accusato della morte di un connazionale, portandola da venti a trent'anni di carcere. Potrebbe invece saltare il processo a carico del presunto complice, Vasyl Bilohan, anche lui ucraino. Entrambi, dopo il delitto di Albino del 2015, tornarono in Ucraina e poi si rifugiarono in Russia. Omicidio aggravato dalla crudeltà è l’accusa a carico di Hromei e del presunto complice Bilohan. I due avrebbero ucciso il connazionale Vasyl Nykolyuk, 32enne, il cui corpo fu ritrovato carbonizzato nei boschi sopra Albino l’11 ottobre del 2015. Secondo le contestazioni, la vittima fu picchiata fino a perdere i sensi, venne poi lasciata dentro la sua Opel Vectra che fu incendiata. Stando al medico legale, quando l’auto fu data alle fiamme, l’uomo era ancora vivo. Un omicidio compiuto dopo che i tre uomini avevano – sempre secondo la ricostruzione dell’accusa – trascorso la serata insieme alla discoteca Open Space di Curno. Da qui si erano spostati a Stezzano, nella casa dove viveva Bilohan. La lite sarebbe scoppiata per una questione di soldi: la vittima avrebbe chiesto indietro le poche centinaia di euro che aveva prestato a Bilohan (appassionato di scommesse, aveva alcuni debiti). Dopo essere stato picchiato, Nykolyuk sarebbe stato caricato nel bagagliaio della sua auto e portato nei boschi sopra Albino. E, mentre era ancora vivo, la sua Opel Vectra venne incendiata. Hromei, l’unico finora condannato, nel procedimento di primo grado scaricò le responsabilità sul presunto complice. «Lui mi disse: filma e manda il filmato in Ucraina», dichiarò in aula. Aggiungendo: «Intanto lo picchiava con la mazza da baseball. Era una furia, io non potevo fare nulla».

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