CONDANNA A 30ANNI PER IL “PICCOLO”

La Corte d’appello di Brescia ha confermato la pena di trent’anni per Vasyl Bilohan, detto il «Piccolo», l’ucraino accusato dell’omicidio del connazionale 32enne Vasyl Nykolyuk, il cui corpo fu trovato carbonizzato dentro la sua Opel Vectra nei boschi sopra Albino l’11 ottobre 2015. Bilohan agì con l’aiuto di un complice Ivan Hromei, già condannato a vent’anni di pena, inasprita poi nel 2019 dalla Corte d’assise d’appello di Brescia che aveva comminato altri dieci anni per quel delitto aggravato dalla crudeltà nei confronti di Vasyl Nykolyuk.La vittima infatti venne colpita con una mazza da baseball e caricata nel bagagliaio della sua auto moribondo per poi essere arso vivo nei boschi di Albino. I tre dopo aver trascorso la serata in una discoteca di Curno raggingevano l’abitazione di Bilohan in via Zanchi a Stezzano. E’ li che la situazione sarebbe degenerata per via di alcuni debiti contratti dalla vittima nei confronti di Bilohan che a suo dire gli avrebbe prestato dei soldi per giocare alle slot machine. Subito dopo l’omicidio i due ucraini furono ripresi dalle telecamere della Teb alle 8,45 del mattino mentre prendevano il tram e tornavano a Bergamo. Il giorno dopo però di punto in bianco sparirono dalla circolazione e partirono alla volta dell’Ucraina per poi rifugiarsi in Russia. La fuga però durò poco perché il 27 luglio 2016 vennero ritrovati e arrestati. La situazione di Vasyl Bilohan è però alquanto complessa. Nel 2017 veniva infatti liberato dal carcere russo per decorrenza dei termini di custodia cautelare e tornava in libertà, senza possibilità di essere estradato in Italia. Si attende dunque che la condanna nei suoi confronti diventi definitiva, per far sì che scatti un mandato d’arresto internazionale.

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