RISCHIA L’ERGASTOLO LA COLF UCRAINA

Nell’interrogatorio tenutosi in carcere davanti al gip Alessia Solombrino la colf ucraina di 25 anni arrestata con l’accusa di avere ucciso la 77enne Rosanna Aber, facendola cadere dalla finestra di casa a Colognola il 22 aprile 2022, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. I pm Emanuele Marchisio e Guido Schininà, la accusano dell’omicidio con l’aggravante di voler nascondere un altro reato: i furti di denaro che la vittima aveva scoperto e per i quali era intenzionata a presentare denuncia contro ignoti, proprio il pomeriggio del giorno in cui è morta. Un’aggravante da ergastolo, per cui se si andrà a processo non potrà accedere al rito abbreviato che prevede lo sconto di pena. Ricordiamo che la colf, che risulterebbe avere problemi di ludopatia, ha negato di avere responsabilità sulla morte dell’anziana, sostenendo al marito con il quale vive a Scanzorosciate con la figlia di 5 anni, di aver accompagnato l’anziana a fare dei prelievi al bancomat e che la donna stessa le avrebbe prestato 150 euro. Diverso quanto filmato dalle telecamere. Le riprese infatti mostrano la donna sola, mentre preleva somme di denaro, con ogni probabilità poi utilizzato per giocare ai videopoker, vizio ben noto ai suoi famigliari. Gli agenti l’avevano osservata mentre giocava in due bar gestiti da cinesi, a Gorle e Bergamo, mentre il marito pensava che fosse a lavorare. La pensionata era molto meticolosa e annotava su un quaderno tutti i prelievi che faceva, ma quei duemila euro non li aveva segnati. Proprio la mattina del 22 aprile era andata in banca a chiedere spiegazioni, convinta che qualcuno le avesse clonato il bancomat, per poi raggiungere l’agenzia viaggi per saldare il pagamento del viaggio programmato con la sorella. Secondo gli inquirenti, una volta rientrata in casa avrebbe chiesto spiegazioni alla colf con cui sarebbe nata una lite, culminata con l’anziana spinta e gettata dalla finestra. Rosanna Aber non aveva dato segni di depressione. Il legale della defesa ha chiesto i domiciliari, che il gip ha rigettato confermando le esigenze cautelari del pericolo di fuga, a seguito di alcune frasi intercettate all’inizio delle indagini e della reiterazione del reato.

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