L'OTTIMISMO DEGLI STRUZZI

Giusto non fare allarmismo, ma nemmeno mettere la testa sotto la sabbia, a mo' di struzzi, giova. Il Sebino, secondo i dati della università Bicocca, è il più inquinato dei laghi alpini, Garda, Maggiore e Como. Sorprende quindi lo sbandieramento di dati che danno per superbalneabile il lago d’Iseo. A rispondere ai dati dell'ATS di Brescia è il circolo Legambiente del Basso Sebino. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati resi noti i dati delle ultime analisi che dicono: nelle spiagge con il cartello balneabile, sul Sebino Bresciano, i bagnanti possono stare tranquilli la qualità delle acque del lago d'Iseo, in quei punti, è eccellente. Vale a dire la presenza di inquinanti come batteri fecali, salmonella, clorofilla e alghe tossiche è ben al di sotto della soglia stabilità. In agguato ci sarebbe solo la cosiddetta dermatite del bagnante che può essere prevenuta con buone prassi igieniche. Ma allora ci si chiede, perché, ancora una volta, i dati dell'ATS non collimano con quelli di Legambiente. Chi ha ragione? Facciomo o no il bagno nel lago? Tutti i punti segnalati dall'ATS come balneabili sono lontani da foci, scarichi, porti, punti dove è sconsigliato immergersi. Le analisi di Legambiente secondo ATS si concentrano però proprio in questi punti. Ma secondo il circolo del basso Sebino non si può semplificare in questo modo, di fatto il Sebino resta un po' malaticcio e far finta di niente non gioverebbe a nessuno. "Il lago d’Iseo, rispetto ad altri specchi d'acque – spiegano da Legambiente – è maggiormente eutrofico per la presenza di gradienti chimici (compresi i nutrienti e l’ossigeno). Nutrienti che sono riforniti direttamente dal reticolo idrografico che è condizionato da un minor mescolamento di acqua e che sul fondo subisce la scomparsa di formazione di composti ridotti". Questo del resto non è un mistero per nessuno, ma forse quello che non tutti sanno, ribadisce Legambiente è che questo fenomeno, se nel breve periodo, secondo gli studiosi, comporta un miglioramento delle acque superficiali, nel lungo periodo aumenterebbe l’innesco di condizioni mecromittiche. Che tradotto il parole povere significa che la diversa composizione chimica dei due strati del lago comporta anche diverse situazioni di benessere delle acque. Che possono essere "pulite" in superficie ma "malate" sotto. Quindi? Ilago è malato e va curato  anche se è balneabile, è questa la conclusione di Legambiente che aggiunge che non serve a nulla crogiolarsi su questi dati, piuttosto servirebbe un’azione coordinata di tutti i comuni che metta in moto investimenti e nuove forme di controllo per la sua tutela. E’ vero che l’ATS sconsiglia di fare il bagno nelle ore calde  e luminose, allora  serali?, lontano dalle rive ( molto pericoloso il lago)  e di ungersi la pelle prima di fare il bagno per evitare la dermatosi. Questa – conclude Legambiente - non è sana balneabilità,  ma purtroppo, balneabilità a rischio.  

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