TURISTA OLANDESE CON LA LEGIONELLA
Mal di testa, febbre, dolori muscolari. I sintomi che riportava un turista olandese in vacanza sul Sebino, sembravano quelli di una normale influenza. Non era così però e per fortuna, ad un amico medico del turista, è venuto il sospetto che potesse trattarsi di legionellosi. L'olandese è così stato ricoverato in ospedale a Ome dove i medici hanno confermato la diagnosi. Le condizioni dell'uomo non sono gravi e verrà dimesso in cinque giorni. Alla notizia l'Ats di Brescia ha immediatamente condotto un'indagine epidemiologica, per scongiurare l'epidemia che quest'estate ha seminato il panico nel milanese dove una oltre una cinquantina di persone sono state contagiate e quattro sono morte, a causa della legionella. Dalle analisi emergerebbe che il batterio che ha colpito il turista si trovasse nell’acqua presente all’interno della barca noleggiata. La legionella infatti prolifera in determinati ambienti, ad esempio in condizioni di stagnazione, e in provincia di Brescia si registrano nel 2018, già 27 casi. Per questo i controlli degli enti competenti sono periodici, nelle sorgenti, comprese quelle termali, nei fiumi, laghi, vapori, terreni e negli ambienti artificiali come le condotte e gli impianti idrici degli edifici e i serbatoi, le tubature, le fontane e le piscine. Una corretta installazione, manutenzione e pulizia degli impianti è la prima misura di prevenzione. La legionellosi ha un periodo di incubazione medio di 5-6 giorni. Oltre a malessere, cefalee e tosse, possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie e nei casi più gravi può addirittura essere letale.
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