60 GIORNI SENZA IUSCHRA

Gli inquirenti sono tornati a Serle nelle scorse ore lungo quei sentieri dove il 19 luglio è svanita nel nulla Iuschra Zannatul Gazi, la 12enne bengalese affetta da autismo scomparsa durante una gita con altri ragazzini disabili svoltasi sotto la sorveglianza degli operatori della Fobap, la Fondazione bresciana assistenza psicodisabili. Erano da poco passate le 10.30 di quella calda mattina di luglio quando il pullmino con a bordo i ragazzi, tra cui Iuschra, si è fermato nella zona della Trattoria Ruchì. Si apre il portellone e Iushra scende veloce, quindi, some suo solito, si mette a correre e in pochi secondi scompare nel bosco. Mentre gli operatori aiutano gli altri disabili a scendere dal furgone, Iuschra scompare. La sua educatrice e gli altri operatori si mettono subito alla sua ricerca affannosa, ma è necessario dare l'allarme e, da quel momento, della bambina si perdono le tracce. Anche gli indizi raccolti e le testimonianze da parte di chi dice di averla vista sembrano non trovare conferme. Da quel giorno a questo mercoledì 19 settembre sono passati sessanta giorni di silenzio che nessuno può accettare. I carabinieri, su indicazione della Procura che indaga per lesioni colpose nell’ambito di un’inchiesta senza indagati, hanno effettuato un nuovo sopralluogo nell’area dove Enrico Ragnoli, 30enne residente in zona, disse già il giorno successivo alla scomparsa di aver incontrato Iuschra: era seduta su una panchina, girava i pollici e quando ha sentito il rumore di un portone che si chiudeva è scappata, avrebbe detto Ragnoli agli inquirenti. La sua dichiarazione è stata messa a verbale dai sostituti procuratori Antonio Bassolino e Donato Greco che lo hanno sentito a lungo come persona informata sui fatti. A guidare le nuove ricerche sui sentieri che portano a località Castello sono stati i fratelli Ragnoli, Enrico e Ottorino, nati e cresciuti a Serle. L’ultimo sopralluogo è iniziato dalla panchina sulla quale era seduta Iuschra il pomeriggio del 20 luglio. Iuschra ha altri tre fratellini, di cui uno autistico come lei: la mamma si è chiusa nel suo doloroso silenzio, mentre il padre della bambina, Mdliton Gazi, è ancora convinto che al sua piccola sia stata rapita. Al momento la pista sulla quale lavorerebbero maggiormente i magistrati è quella che la 12enne sia caduta in una delle grotte naturali presenti in un territorio carsico come quello di Serle.

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