IUSCHRA, OTTO MESI PER L'EDUCATRICE

Dov'è finita Iuschra? E' la domanda che i suoi genitori si pongono ogni giorno e che continueranno a porsi fino a quando qualcuno non riuscirà a dare loro delle risposte. Una condanna, la loro, a vita. Della bambina autistica bengalese sparita nel nulla il 19 luglio del 2018 durante una gita a Serle, in Valsabbia, nessuno ha più saputo nulla. Passato al setaccio per mesi l’Altopiano di Cariadeghe nell'ipotesi più probabile che la piccola si fosse persa tra i boschi e fosse caduta in una della molte grotte carsiche della zona, le indagini non avevano escluso nessuna pista: i genitori della bambina pensavano ad un rapimento ma nessuna traccia ha mai confermato questa ipotesi e a distanza di tempo la Procura di Brescia ha chiuso le indagini ipotizzando la morte della bambina. Indagata per omicidio colposo l'educatrice della Fobap (Fondazione italiana Assistenza Psicodisabili) che quel giorno aveva in carico Iuschra insieme ad altri ragazzi disabili. Secondo la ricostruzione della scomparsa fatta dagli inquirenti fin da subito, sulla base delle testimonianze, la bambina, affetto da autismo, durante la gita si sarebbe improvvisamente messa a correre verso gli alberi e gli operatori l'avrebbero inseguita perdendola però presto di vista nel bosco. A complicare le ricerche la zona impervia, difficile da raggiungere, isolata, senza copertura telefonica. Inutile i disperati tentativi di centinaia di soccorritori e ricercatori che per settimane, insieme al padre della piccola, hanno setacciato la zona. A distanza di due anni si chiude il processo di primo grado. Dopo il maxi risarcimento della Fobab alla famiglia, i genitori di Iuschra hanno accettato il patteggiamento e la conseguente condanna ad otto mesi per l'educatrice della Fobap responsabile della gita.

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