IUSCHRA SCOMPARSA DA 10 GIORNI

Non si può abbassare l'attenzione sul dramma della scomparsa delle piccola Iuschra. La notizia è sempre la stessa che ripetiamo da 10 giorni: la 12enne non si trova. Ma le ricerche non sono terminate e la speranza è ancora accesa perché è inaccettabile pensare che questa drammatica storia non abbia una fine e che Iuschra finisca nel triste libro delle persone scomparse di cui non si sa più nulla. L'ultima pista che indirizza le ricerche è quella indicata dal 33enne di Serle che afferma di avere visto la bambina nella zone del cimitero di Castello. Una testimonianza considerata poco credibile all'inizio ma ora presa in considerazione. E come spesso accade, quando le ricerche brancolano nel buio, fanno la loro comparsa le sensitive. Una donna, Rosemary di Padova, si è presentata a Serle. Dice di vedere la bambina proprio in quella zona indicata dal 33enne, seduta su una panchina ricavata da un tronco. Proprio il punto in cui il testimone dice di averla incontrata. Tra suggestioni e ipotesi, le ricerche continuano senza abbandonare il metodo scientifico: scandagliando metro dopo metro l'altopiano di Cariadeghe. Ma l'area è ampia e la piccola autistica, fuggita durante una gita del grest giovedì scorso, potrebbe avere camminato a lungo prima di fermarsi e probabilmente, nascondersi spaventata. Il padre, provato da 10 giorni di attesa, resta con i soccorritori mentre la madre, da casa insieme ai fratellini di Iuschra, sente che la bambina è ancora viva. Ma ora il campo base deve essere smantellato e l'unità di crisi da questa domenica, sarà trasferita nel comune di Serle. I ricercatori, a centinaia e con ogni mezzo, hanno fatto tutto il possibile e molti di loro ora abbandoneranno il caso, ma sull'altopiano non può e non deve calare il silenzio. Perché da qualche parte, c'è una bambina scomparsa.

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