PIU' ALTA L'AFFLUENZA IN VALLE CAMONICA

Dai risultati del referendum emerge un po' più evidente, come la pensano i cittadini di alcuni comuni della Valle Camonica, che come territorio montano ricco di acqua, ha sempre fatto storia a sé: qui i comuni si gestiscono gli impianti in modo municipalizzato, ognuno per conto suo, e rifiutano di affidare gli impianti ad una realtà provinciale, mantenendo in questo modo le tariffe al minimo ma nello stesso tempo, andando incontro a commissariamenti o infrazioni dell'Unione Europea per carenza di depurazione. Uniche voci fuori dal coro Edolo, Sonico, Malonno e Paisco Loveno che hanno aderito ad Acque Bresciane per avere i milioni di euro necessari a realizzare il depuratore dell'alta valle. In Valle Camonica quindi il tema è più sentito e l'affluenza è stata maggiore: a Cerveno hanno votato per l'acqua pubblica il 54% dei cittadini, segue Paspardo con il 53%, Paisco con il 47%, Cimbergo con il 49%, Malegno con il 47%, Bienno con il 45%, Sellero e Losine con il 42%, Saviore con il 41% e in quasi tutti gli altri comuni l'affluenza è stata superiore al 30%. L'obiettivo della Valle Camonica, condiviso dai cittadini che sono andati al voto, è quello di formare un sub ambito camuno, interamente pubblico, rispetto all'ambito provinciale. Una richiesta che riassume 30 anni di lotta politica. Man mano che si scende verso la città però l'affluenza diminuisce, a Monte Isola ad esempio hanno votato solo l'11% degli aventi diritto, a Zone il 14%, fino ad arrivare a paesi nel bresciano dove l'affluenza è stata pari all'8%, segno di un disinteresse da parte dei cittadini per un tema complesso, di cui forse si parla, senza arrivare mai ad una conclusione unitaria, da troppi anni.

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