UNA DOLINA SOTTO LO STADIO

Dieci metri di diametro, un metro e mezzo di profondità. Sono queste le dimensioni della dolina che si è formata sotto il campo sportivo di Esine dopo il risveglio nei giorni scorsi dei fenomeni carsici conosciuti in zona sin dall'800 ma silenti ormai da 15 anni. Lo hanno appurato le indagini soniche condotte fra ieri ed oggi dai geologi. Oltre a ciò che si vede in superficie, infatti, come la grossa voragine – anche questa con un diametro di circa 10 metri – che si è aperta in un campo nella zona, le crepe che hanno interessato via Grigna, lo sprofondamento nel mezzo della strada, la casa danneggiata e le lesioni al muro di sostegno del campo sportivo – era necessario verificare che costa stesse accadendo nel sottosuolo.Lo hanno scoperto i geologi attraverso i sopralluoghi sottorranei effettuati attraverso moderni strumenti ad ultrasuoni. Cosa accade ora? E' necessario aspettare – ce lo spiega l'assessore ai lavori pubblici ed urbanistica Nicola Donina che abbiamo raggiunto al telefono – che il fenomeno si assesti. Solo dopo sarà possibile decidere come intervenire e quindi se procedere al consolidamento del muro dello stadio o effettuare altri interventi. Nei prossimi giorni arriveranno ad Esine anche i tecnici della Regione per valutare i danni subiti dalle fognature e dal depuratore di Valle Camonica. Intanto la zona resta intertedda. In queste ore gli amministratori hanno incontrato anche i responsabili delle società sportive che giocano su questo terreno: le partite dovranno essere giocate su altri campi. A Esine, invece, le squadre potranno continuare ad allenarsi, in quanto sono solo gli ultimi dieci metri di struttura ad aver subito danni e ad essere dissestati. Ad accorgersi che la zona carsica di Esine, conosciuta e studiata sin dall'antichità, si era risvegliata, dopo 15 anni di quescienza, sono stati i contadini del circondario la mattina del 4 gennaio. L'intervento dell'amministrazione comunale è stato immediato. Valutati i danni, hanno chiuso via Grigna dove si è aperta una grossa voragine e dove si notano numerose crepe che risalgono poi verso il muro dello stadio. Anche una casetta agricola ha subito danni notevoli, qualche metro più avanti, in campagna, si è aperta un'altra dolina. Gli ultimi movimenti della zona carsica di Esine risalgono al 2004 ma il fenomeno, come detto, è noto sin dall'antichità ed è unico in Italia e in Europa. I movimenti di questi ultimi giorni – oltre che alla ciclicità del fenomeno - potrebbero ascriversi anche agli eventi atmosferici delle ultime settimane, le piene improvvise di fine ottobre primi di novembre e poi lo svuotamento dei canali riempiti delle acque dei torrenti Grigna e Cavena in piena.

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