APPALTI PILOTATI, BUFERA A CIMBERGO

Avrebbero pilotato gli appalti per favorire ditte amiche ed escluderne altre. Per questo il sindaco di Cimbergo Giambettino Polonioli, un consigliere comunale, una responsabile dell'ufficio tecnico e due imprenditori locali, questo lunedì mattina sono finiti agli arresti domiciliari. Altre 10 persone nel campo dell'edilizia, sono indagate perché potrebbero aver falsato o simulato la loro partecipazione alle gare e per loro è scattato l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Ma l'indagine della Procura condotta dai carabinieri della compagnia di Breno, ha riguardato un totale di 27 indagati. La magistratura torna quindi in Valle Camonica e di nuovo al centro delle indagini finisce il modo in cui gli amministratori gestiscono la delicata partita degli appalti. Tre quelli irregolari a Cimbergo, secondo le accuse mosse dalla Procura di Brescia: l'appalto per l'assegnazione dei lavori di riqualificazione energetica dell'edifico comunale e due appalti per la messa in sicurezza del torrente Varecola Figna. Tre opere del valore complessivo di 1 milione e mezzo di euro che sarebbero state assegnate a ditte amiche dopo che le gare d'appalto sarebbero state turbate da ribassi sospetti, offerte inadeguate o irregolari, da un'immediata saturazione dei posti subito dopo la pubblicazione dei bandi: tutti stratagemmi che non avrebbero permesso ad altre aziende di presentare la propria candidatura ed aggiudicarsi i lavori.Le misure cautelari degli arresti domiciliari disposte dal Gip del Tribunale di Brescia, sono scattate questo lunedì 15 aprile quando i carabinieri della compagnia di Breno guidati dal capitano Filiberto Rosano si sono presentati in municipio. Oltre al primo cittadino, devono rispondere di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, anche un consigliere comunale, la responsabile dell'ufficio tecnico e a due imprenditori locali. Le indagini, che si sono svolte nei mesi scorsi in collaborazione con i carabinieri forestali, si estendono anche ad altre 10 persone che operano nel settore dell'edilizia, accusate di aver collaborato a falsare le gare e che ora avranno l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria. Il sindaco di Cimbergo Giambettino Polonioli risulta indagato anche nell'ambito dell'inchiesta sugli alpeggi di malghe Frisozzo: l'indagine iniziata nel 2017, affidata ai carabinieri forestali di Breno e passata sotto la competenza della Procura di Bergamo, si concentra su una famiglia di presunti malghesi bergamaschi che avrebbe partecipato al bando per la gestione degli alpeggi con un'offerta esorbitante e che avrebbe percepito indebitamente soldi dall'Ue e il sindaco dovrà dimostrare, o lo faranno le indagini per lui, di aver semplicemente accettato l'offerta migliore, a beneficio delle casse comunali. Cimbergo quindi finisce, a quasi un mese dal voto e dal rinnovo dell'amministrazione comunale, in una bufera giudiziaria che, comunque andrà, lascerà il segno.

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