L'ARIA STA MEGLIO
L'aria di Rogno non è così malata come si immaginava e così, a quattro giorni dal devastante rogo che nella notte di Pasqua ha mandato in fumo l'azienda, anche la seconda parte dell'emergenza può dirsi chiusa. In queste ore il sindaco ha rivisto l'ordinanza che aveva emesso a poche ore dall'incendio. Visto che da un preliminare rapporto dell'ARPA che sta svolgendo tutte le analisi del caso in merito all'impatto ambientale provocato dal rogo dei rifiuti, non sono emersi valori significativi che inducano a pensare che sussistano gravi pericoli per l'incolumità pubblica e private e che non sono state rilevate criticità in materia di emissioni toglie il divieto di mantenere chiuse porte e finestre di abitazioni private e di esercizi pubblici, toglie il divieto di svolgere manifestazioni all'aperto. Però, in attesa di più approfondite informazioni resta in vigore il divieto di raccogliere e consumare frutta e verdura. Intanto l'incendio è stato completamente domato e anche la ditta sta facendo i primi bilanci dei danni che sono ingentissimi. L'incendio alla Valcart ha tenuto con il fiato sospeso un paese intero, un'intera valle per tutta la notte di Pasqua quando le fiamme altissime e quasi incontrollabili hanno ridotto in cenere buona parte del materiale stoccato presso la ditta di Rogno, ma anche macchinari utilizzati per il lavoro e alcuni dei capannoni. C'è stato un grande lavoro di squadra per questa emergenza che ha visto in campo in primis i vigili del fuoco, ma anche i proprietari e le maestranze dell'azienda, la protezione civile, il soccorso sanitario e gli amministratori. Ovviamente si attendono le analisi di ARPA Bergamo per dichiarare definitivamente chiusa l'emergenza, ma sul fronte delle cause sono serrate le indagini dei carabinieri della compagnia di Clusone e dei tecnici dei vigili del fuoco.
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