UN BILANCIO A PROVA DI ACQUA

Il valore della produzione, ovvero i ricavi, ammonta a 75,5 mln di euro; il margine operativo lordo, che attesta la capacità di generare marginalità e flussi finanziari positivi destinati a trasformarsi in investimenti autofinanziati, si attesta sui 17,9 mln di euro, gli ammortamenti arrivano a 13.4 mln di euro, gli oneri finanziari a 1.8 mln, le imposte a 2,2 mln e 2.3 mln di euro è il risultato netto di chiusura dell’esercizio 2018. Questi alcuni dei dati che caratterizzano il bilancio presentato nei giorni scorsi ai sindaci della provincia di Brescia da Acque Bresciane. Sono i dati alla base del progetto industriale di gestione delle acque da parte del gestore unico che gestisce il servizio idrico per conto dei 93 comuni che hanno affidato all'ufficio d'ambito provinciale i loro impianti: acquedotti, depuratori e fognature. Un progetto dal quale la Valle Camonica, in attesa di avere un suo Ambito ridefinito sul bacino idrico dell'Oglio, resta esclusa, tranne alcuni paesi soprattutto dell'alta valle, come Edolo, Sonico, Monno, Paisco Loveno e Cedegolo, che invece hanno aderito per vedere realizzato entro i prossimi mesi il depuratore comprensoriale. Il gestore unico Acque Bresciane, costituito a metà del 2016 e operativo dalla metà del 2017, ha riunito AOB2, Sirmione Servizi e Garda Uno, gestisce per conto dei comuni che hanno aderito all'Ufficio d'ambito provinciale, 3.500 km di reti dell’acquedotto e 2.200 km di reti fognarie ed è riuscita a realizzare 24,7 milioni di euro di investimenti, di cui 7 destinati ad operazioni straordinarie, come ad esempio l’acquisizione di rami d’azienda e quasi 18 mln nella realizzazione di reti e impianti sul territorio. Gli investimenti si attestano a 46,60 Euro annui ad abitante rispetto ai 37,10 della media nazionale nel settore idrico. Superata la prima fase, quella in cui resta in sospeso dopo il referendum dello scorso ottobre l'ingresso tramite gara di un socio privato, il gestore unico della provincia di Brescia chiude un bilancio 2018 che fa ben sperare per il raggiungimento dell'obiettivo finale ovvero il superamento delle frammentazioni nella gestione delle acque e il miglioramento del ciclo idrico per rispondere alle rigide normative imposte dall'Ue.

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