6 ATO IN PROVINCIA DI BRESCIA?

Hanno resistito per più di 20 anni alla scelta obbligata di entrare a fare parte dell'ATO della Provincia di Brescia e oggi i loro sforzi potrebbero essere ricompensati. In Consiglio Regionale è infatti iniziata la discussione per portare a disegnare, all'interno di una singola provincia, anche sei ATO diversi. Per i Comuni della Valle Camonica che non hanno mai riconosciuto nel grande ambito provinciale che unisce anche nella gestione, sotto il Gestore Unico Acque Bresciane, la montagna e la pianura, uniformando si gli investimenti ma anche le tariffe, questa potrebbe essere la soluzione per mantenere il controllo sui loro impianti e quindi sulla loro acqua. A portare in Regione la proposta è il consigliere regionale 5 Stelle Ferdinando Alberti, sulla scia di quanto in Parlamento i 5 Stelle stanno proponendo nella legge sull'acqua pubblica, che escluderebbe una volta per tutte i privati dalle società di gestione dell'acqua, risolvendo quindi anche qualsiasi dubbio in merito alla questione oggetto del referendum del 18 novembre, ovvero all'ingresso di un privato nel Gestore Unico Acque Bresciane. La proposta portata nei giorni scorsi all'attenzione del Consiglio Regionale della Lombardia, chiede di prevedere nella provincia di Brescia in particolare, aree dove il ciclo idrico sia a sola gestione pubblica (tranne logicamente i paesi serviti da A2A) e propone anche di individuare, nella stessa provincia, fino a 6 Ambiti con relativi Gestori Unici, che quindi smettono di coincidere con il territorio provinciale e vengono disegnati in base a bacini idrici. La Valle Camonica potrebbe quindi avere il tanto atteso suo Ambito individuato nel Bacino dell'oglio e il suo Gestore individuato nella Siv, Società Idrica di Valle Camonica che potrebbe prendere in gestione gli impianti per conto dei comuni della Valle Camonica che non hanno mai voluto affidarli al Gestore Unico Provinciale Acque Bresciane e che per questo rischiano attualmente il commissariamento. Quindi nella provincia di Brescia potrebbero esserci anche 5 o 6 ambiti diversi considerata l’eterogeneità territoriale, ognuno con diversi Gestori, a differenza di oggi che Acque Bresciane gestisce il servizio idrico di tutta la provincia salvo i comuni sotto A2A».

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