BUFERA NELL'ENTE FIERA A BERGAMO

Le microspie della Procura Quei 9 apparecchi li avevano fatti piazzare i pm Emanuele Marchisio e Silvia Marchina e le relative captazioni sono andate a costituire l’ossature dell’ordinan za di custodia cautelare per peculato e favoreggiamento firmata dalla gip Federica Gaudino ed eseguita ieri dagli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Bergamo. Stefano Cristini, 54 anni, direttore tecnico di Promoberg, accusato di peculato, è finito ai domiciliari nella sua casa, dove i militari delle Fiamme gialle hanno bussato alle 7 di mattina. A Luigi Trigona, 76 anni , per cui la Procura aveva chiesto lo stesso provvedimento di Cristini per (concorso nel peculato), è stata applicata la misura interdittiva della sospensione dell’incarico per un anno. Questo perché «non è risultato essere il beneficiario delle indebite appropriazioni», e cioè i 139.500 euro che per l’accusa il direttore tecnico avrebbe intascato in nero dal 2006 a oggi grazie a falsi rimborsi spese attribuiti a ignari dipendenti, e che - Cassazione alla mano - i pm reputano il presunto bottino di un peculato. Chi indaga sospetta che i soldi - in pratica, uno stipendio parallelo per Cristini - sono molti di più, perché le note spese sequestrate sono una minima parte e perché da un accesso al portale Telemaco risultano - dal 2013 al 2017 - costi per trasferte pari a 209.083 euro. Sospensione per un anno dall’esercizio della professione di commercialista per Mauro Bagini, 81 anni, presidente del collegio sindacale, accusato di favoreggiamento perché, «una volta informato della mala gestio, invece di adottare misure atte a contrastarla, si era attivato per occultare le tracce del reato, accomodando le risultanze contabili ed elaborando con gli indagati la versione fornita al Cda». Altri 4 risultano iscritti nel fascicolo: il presidente di Promoberg Ivan Rodeschini (concorso nel peculato), l’impiegato amministrativo di Promoberg Diego Locatelli, 45 anni (concorso nel peculato) e gli altri due membri del collegio sindacale, indagati per favoreggiamento, Gianfranco Ceruti, ex presidente della Provincia e di Teb, e Pierluigi Cocco.

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