STOP AI DOMICILIARI PER CRISTINI

Revocati gli arresti domiciliari a Stefano Cristini, 54 anni, ex direttore tecnico di Promoberg, la società che gestisce il polo Fieristico di Bergamo, ente a partecipazione pubblica, accusato di peculato. Il 3 luglio scorso, era scoppiata la bufera giudiziaria. Cristini ora si ritrova libero, ma impedito per un anno a ricoprire cariche o incarichi in ogni ufficio o servizio pubblico. Questo, scrive il gip Federica Gaudino, “considerato che trattasi della prima esperienza detentiva e che nelle more veniva nominato un nuovo presidente del consiglio di amministrazione dell’Ente Fiera Promoberg, nella persona del dottor Fabio Sannino, che quale legale rappresentante, il 3 ottobre 2019, presentava denuncia per i fatti in esame”. Si attende ora che la Cassazione depositi le motivazioni del pronunciamento con cui ha annullato con rinvio alla Corte d’appello l’ordinanza attraverso la quale il tribunale del Riesame aveva confermato gli arresti domiciliari all’ex direttore generale. Gli avvocati difensori Federico Cecconi e Nicolò Velati erano ricorsi prima al Riesame e poi alla Corte suprema contestando in particolar modo la qualificazione giuridica del reato e chiedendo ai giudici di verificare pure l’esistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Cristini è accusato di essersi appropriato indebitamente di 139.500 euro, tramite falsi rimborsi spese attribuiti a ignari dipendenti. In pratica una sorta di stipendio parallelo - e in nero - che l’allora direttore si sarebbe attribuito dal 2006 al 2017. Accertamenti della Guardia di finanza sono in corso su altri documenti, con la cifra che potrebbe lievitare. Nell’inchiesta della Procura risultano indagate altre sei persone: l’ex segretario generale di Promoberg, l’ex presidente di Promoberg, i tre membri del collegio sindacale e l’impiegato amministrativo di Promoberg.

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