SICUREZZA DELL'OGLIO TRA ONO E CETO

Passata l'emergenza acuta, a Ono S. Pietro e a Cerveno si sta lavorando alacremente per arrivare il prima possibile a togliere il pericolo rappresentato dalla confluenza del torrente Blé, che scende dalla Concarena nella valle omonima, nel fiume Oglio. Il materiale detritico ed il limo trasporato nella colata della sera di martedì 6 agosto attorno alle 20.00, quando sulla zona insisteva un temporale di eccezionale violenza, si è depositato in forma di delta a conoide creando di fatto un principio di sbarramento al fiume Oglio, le cui acque sono state sospinte verso la sponda idrografica sinistra in territorio di Ceto. Il racconto dell'accaduto di eccezionale portata, fatto dalla viva voce del geologo che ha il compito di monitorare il Blé, indica chiaramente che un evento del genere non poteva essere previsto ed ha colto di sorpresa un po' tutti. Dall'alba di questo giovedì l'impresa Trentini sta lavorando ad una pista accanto al fiume per raggiungere il prima possibile il materiale di frana del Blé finito nell'Oglio e poterlo asportare per non creare pericolosi sbarramenti alla corrente del fiume. L'UTR di Brescia ha concesso al Comune di Ono S. Pietro di utilizzare i fondi già stanziati per opere di prevenzione idraulica sul suo territorio, nell'opera urgente che si sta compiendo anche a salvaguardia della sponda idrografica sinistra dell'Oglio in territorio di Ceto. La Pratezione civile continua intanto a monitorare i tre punti a nord dell'abitato di Ono S. Pietro, all'altezza del guado della strada Ono-Cerveno e a sud dove il ponte della ciclabile Ono-Cerveno è stato spazzato via dalla frana del Blé.

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