APERTO UN FASCICOLO PER OMICIDIO A ZANDOBBIO
Le ferite, due al collo e una al petto, ancora non convincono i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo. Così come le forbici, lunghe e vecchie, sporche di sangue che erano vicine al corpo di Bruna Calegari, 59 anni, impiegata all’ufficio tecnico del Comune di Zandobbio. Per questo motivo il pubblico ministero Letizia Ruggeri, che coordina le indagini, ha deciso di aprire un fascicolo per omicidio. Da chiarire che non ci sono indagati e che si tratta di un atto dovuto in questo momento, in vista dell’esame autoptico in programma martedì all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Il ventaglio delle ipotesi su ciò che le è successo resta aperto: dal tragico incidente all’omicidio, anche se la prima sembra prevalere, tant’è che un sospettato non c’è. Inizialmente si era parlato di una discussione avuta al mattino con un ragazzo del servizio civile, ma dai suoi orari – e le telecamere confermano – ogni dubbio su di lui è presto svanito. La donna potrebbe essere caduta dalla scaletta, su cui forse era salita per prendere un faldone; potrebbe anche aver perso l’equilibrio, forse a causa di un malore, per poi ferirsi con le forbici trovate non lontane dal corpo. Un quadro più chiaro lo si avrà dopo l’autopsia. Nel frattempo, i carabinieri hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per rilevare eventuali movimenti sospetti in entrata e in uscita dal municipio, così come il cellulare della vittima, in particolare i messaggi e le ultime chiamate. In entrambi i casi, tuttavia, non sarebbero emerse anomalie o spunti interessanti dal punto investigativo. Sono stati anche ascoltati di nuovo familiari e colleghi di lavoro, ma non è emerso nulla di strano. Bruna Calegari avrebbe compiuto 60 anni a gennaio. Viveva in via Madonna della Neve con il marito. Dal loro matrimonio erano nati i quattro figli. Il fratello Fausto sottolinea: “Vogliamo venga fatta chiarezza: è scioccante quello che è accaduto a mia sorella, trovata morta nell’ufficio in cui lavorava. Lei era una donna attiva, piena di voglia di fare, nella sua normalità”.
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