CINQUE BRACCONIERI DENUNCIATI

Denunce e sequestri per bracconaggio ed illeciti venatori, cinque i cacciatori di frodo che nelle ultime ore sono finiti nella rete dei carabinieri forestali di Vobarno. Usava richiami vivi – ne sono stati trovati ben 13 – non autorizzati e privi dell'anello identificativo, oltre che appartenente a specie protette un 62enne di Agnosine che esercitava l'attività venatoria nel suo appostamento fisso nel comune di Agnosine. Aveva abbattuto anche un esemplare di fauna protetta che i carabinieri hanno sequestrato insieme ai richiami, al fucile, alle munizioni. Al cacciatore è stato fatto anche un verbale da 154 euro per la mancata annotazione sul tesserino venatorio dei capi abbattuti. E' stato invece denunciato per furto aggravato ai danni dello stato e per maltrattamento aggravato di animali un 25enne di Roncadelle che aveva piazzato due reti a tramaglio in località Noce nel comune di Brescia. Aveva già catturato alcuni esemplari di avifauna protetta. Rischia una condanna fino a sei anni di reclusione anche perché era già stato denunciato per i medesimi fatti ad agosto e nell'ottobre scorso. Nell'ultimo mese altri tre cacciatori sono stati denunciati dai carabinieri forestali di Vobarno: un sessantenne di Brescia che aveva abbattuto specie protette dal proprio appostamento fisso e deteneva illecitamente alcuni esemplari vivi di specie particolarmente protetta in località “Giovo” del Comune di Provaglio Val Sabbia (BS), un quarantanovenne di Preseglie (BS) che aveva omesso di custodire il fucile lasciandolo sulla propria autovettura aperta e parcheggiata lungo la pubblica via, ed infine un sessantottenne di Bione (BS) che, fermato per un controllo dalle guardie venatorie volontarie, si dava alla fuga nei boschi rifiutandosi di fornire le proprie generalità.

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