BRACCONIERI DENUNCIATI DAI FORESTALI
I Carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno hanno deferito alla Procura della Repubblica 12 persone per illeciti penali in danno della fauna selvatica. Di questi tre sono risultati privi di licenza di porto di fucile uso caccia; in particolare, un 55enne residente a Montichiari è stato sorpreso a cacciare nelle campagne di Remedello con fucile e munizioni di un amico capannista, che lo stava ospitando presso il proprio appostamento; inoltre un minorenne di Adro è stato sorpreso a caccia nel Comune di Montichiari, accompagnato dal padre che gli aveva lasciato la propria doppietta. I fucili sono stati sequestrati ed i proprietari sono stati quindi denunciati per il reato di omessa custodia di armi, mentre per i due cacciatori sprovvisti di licenza i reati contestati sono quelli di porto abusivo di arma comune da sparo e tentato furto venatorio. La terza persona priva di licenza è un residente nel Comune di Mazzano, a carico del quale è stata eseguita una perquisizione domiciliare su disposizione dell’Autorità Giudiziaria in quanto indiziato per aver compiuto vari atti di bracconaggio, catturando avifauna protetta mediante trappole a scatto tipo “sep”. Nel corso della perquisizione sono state rinvenute, oltre a tali trappole ed alla fauna catturata, anche varie reti da uccellagione e gabbie a trappola, nonché numerose munizioni per carabina non denunciate per cui al bracconiere è stato contestato il furto venatorio e il reato di detenzione abusiva di munizioni. Altre violazioni alla legge sulla caccia sono state accertate nei comuni di Preseglie, Poncarale, Rezzato, Ghedi e Calvisano, dove sono state sequestrate armi ed avifauna abbattuta, che comprendeva oltre alle specie cacciabili anche esemplari tutelati quali pettirosso, fringuello, migliarino di palude. Altri due cacciatori sono stati trovati in possesso di uccelli di specie selvatica (anche appartenenti a specie protette dalla Convenzione di Berna) privi di anello identificativo inamovibile: pertanto essendo detenuti illegalmente in funzione di richiamo sono stati sottoposti a sequestro. Sono stati infine elevati svariati verbali amministrativi per omessa annotazione sul tesserino venatorio della fauna abbattuta subito dopo l’abbattimento, in violazione di quanto espressamente previsto dalla legge nazionale numero 157 del 1992.
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