CORRUZIONE: QUATTRO AI DOMICILIARI
Due carabinieri, un imprenditore e un militare dell'arma in congedo sono finiti agli arresti domiciliari accusati di corruzione; in cambio di regalie di varia natura, informavano in anticipo gli imprenditori dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro nelle loro imprese. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dai finanzieri e dai carabinieri dei comandi provinciali di Brescia in seguito ad indagini coordinate dalla locale Procura delle Repubblica che – dopo una segnalazione – ha avviato accertamenti che hanno permesso di ricostruire come i pubblici ufficiali, pagati con regalie in natura - che cambiavano in base all’attività dell'imprenditore da controllare – lo informavano, preventivamente dei controlli in modo che potesse farsi trovare "pronto" ed evitare sanzioni in tema di igiene, salute e sicurezza dei lavoratori. Non solo: i due carabinieri procacciavano anche clienti ad un collega in pensione che si occupa di consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. Una tringolazione non proprio trasparente quella fra controllori, controllati e consulenti. Nei guai oltre ai tre carabinieri è finito anche il titolare di un bar nel centro di Brescia. Tra le altre cose i due militari in sevizio dovranno rispondere anche di truffa aggravata ai danni dello stato in quanto avrebbero falsificato anche documenti per ottenere maggior indennità di servizio. Vista la frequenza con cui questi illeciti sono stati commessi il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura ha disposto per gli indagati gli arresti domiciliari per evitare che possano reiterare il reato.
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