IL REQUIEM DI BERGAMO
Il Capo dello Stato, il Presidente della Lombardia, il Presidente della provincia di Bergamo ed il Sindaco della città con Prefetto, il Vescovo mons Francesco Beschi, i 243 Sindaco in rappresentanza di tutti i loro cittadini, con la preghiera di Ernesto Olivero del Sermig scolpita sul marmo, La Fondazione Donizetti Festival con orchestra, coro e solisti di canto diretti da Riccardo Frizza, hanno ricordato, onorato e pianto le 6.000 vittime bergamasche del covid e, con esse, ogni italiano che ha seguito la diretta Rai dell'evento, ha pianto i suoi morti di questa terribile pandemia. Il Presidente Mattarella ha lasciato ai presenti e a milioni di italiani collegati in diretta TV un pensiero che è viatico per il presente e speranza per il domani. Nel pieno rispetto delle regole vigenti, con mascherine e divisorie plexiglass, orchestra, coro e 5 solisti di canto, sotto la direzione dei Riccardo Frizza, musicista bergamasco colpito nei suoi affetti più cari dall'epidemia, hanno interpretato una intensa, dolorosa e drammatica Messa di Requiem in re minore che Gaetano Donizetti compose nell'ottobre 1835 per commemorare la morte di Vincenzo Bellini. La prima esecuzione conosciuta della partitura completa fu nel 1870 a Bergamo. Memorabile fu l'interpretazione di Gianandrea Gavazzeni nel 1980: quella eseguita davanti al cancello spalancato del Cimitero monumentale di Bergamo è probabilmente l'esecuzione più dolorosa, intensa, viva e reale del dramma del dolore per la morte di persone care. Un dramma che da Bergamo ha saputo trasformarsi in preghiera per tutti i moti di covid.
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