LUNEDI APRE L'OSPEDALE IN FIERA A BERGAM

Cresce il numero dei ricoverati Covid nelle strutture ospedaliere bergamasche, anche se si tratta di dati contenuti, rapportati alle province limitrofe, in cui la pressione sugli ospedali è sempre più evidente. Alcune strutture stanno accogliendo pazienti provenienti in gran parte dal Milanese, una delle aree più in sofferenza in questa seconda ondata. Nel Padiglione B del presidio medico avanzato della Fiera di Bergamo, in poco tempo riconvertito a reparto ospedaliero di Terapia intensiva per i malati Covid, I primi quattro posti letto saranno già attivati lunedì, poi progressivamente andranno a regime tutti gli altri fino ad arrivare ad ospitare 48 pazienti. In totale sono stati allestiti 4 moduli di terapia intensiva (ognuno con 12 posti letto): 24 faranno capo all’Asst Papa Giovanni XXIII, mentre gli altri 24 agli Spedali Civili di Brescia. “I due ospedali – specifica Maria Beatrice Stasi, direttrice generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, si avvarranno della collaborazione di proprio personale sanitario ma anche proveniente da altri ospedali. Ci sarà bisogno di 48 anestetisti e il triplo degli infermieri. I numeri li ha definiti Regione Lombardia e sono in corso le attività di reclutamento. Noi mettiamo a disposizione 9 anestesisti e 24 infermieri, oltre a tutto il personale ausiliario. Stiamo anche organizzando dei momenti formativi specifici per tutti i medici e infermieri. I pazienti verranno mandati dalle centrali operative della Regione sulla base delle necessità”. “L’ospedale in Fiera – sottolinea Gianluca Solitro, presidente Ordine infermieri di Bergamo – è una grande risorsa per evitare che tutti gli ospedali diventino Covid e quindi per continuare anche le attività ordinarie. Che ci siano pochi infermieri è palese e di conseguenza ci deve essere un supporto da parte degli ospedali hub più grossi. È normale che siamo in difficoltà ma bisogna collaborare tutti insieme per sopperire all’emergenza”.

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