BENZINAIO NEI GUAI PER FRODE FISCALE

Maxi frode fiscale nel commercio di carburati per autotrazione: 640 mila euro di beni sequestrati e quattro persone denunciate. E' questo il bilancio di un'operazione – coordinata dal sostituto procuratore dott. Antonio Pansa della procura di Bergamo – portata a termine dalla tenenza di Sarnico della guardia di finanza comandata dal luogotenente Matteo Cattedra. Nei guai sono finite quattro persone: il titolare del distributore, un 44enne bergamasco per aver utilizzato fatture false per non pagare l’Iva, e altre tre persone tutte di origine campana, l'amministratore di diritto e i due amministratori di fatto di una società con sede a Brescia che emetteva le fatture false per consentire la frode. Per il titolare del distributore è scattato il sequestro preventivo per 640 mila euro (l'importo è quello delle imposte evase) fra conti correnti, titoli e quote di investimento, immobili del valore di oltre 200 mila euro. Il sistema scoperto dalla Guardia di Finanza era basato sullo schema della cosiddetta frode carosello. In pratica il benzinaio acquistata il carburante dalla Bulgaria, paese comunitario che non impone l'IVA – e tramite società fittizie, e un giro di fatture false, non solo acquistava a prezzi più bassi ma detraeva l'IVA che non aveva pagato. Tutto questo – come hanno messo in luce le indagini degli uomini del luogotenente Cattedra attraverso verifiche documentali, pedinamenti, appostamenti e indagini bancarie – era possibile grazie alla società bresciana esistente solo sulla carta, creata appositvamente con il fine di interporsi tra l’effettivo fornitore del prodotto petrolifero, in questo caso  proveniente dalla Bulgaria, e il distributore stradale che avrebbe attuato la frode. Grazie alla frode il benzinaio poteva vendere i suoi prodotti a prezzi concorrenziali. Gli acquisti di carburante, riferiti all’anno 2017, sono stati quantificati in circa 3 milioni e 600 mila euro sui quali è stata contestata un’Iva indebitamente detratta pari a 639 mila 259 euro.

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