NOVEMBRE NERO PER IL COMMERCIO OROBICO

E' stato un Novembre nero per il commercio orobico, che nonostante il drastico calo del fatturato, a seguito della difficile situazione dettata dal Coronavirus, non da notizie di attività che abbiano gettato la spugna. 326 milioni e 400 mila euro di mancato fatturato, cifre che la dicono lunga sulle tre settimane e mezza di chiusura. Sono stati circa 22mila gli addetti ai lavori fermi, ai quali vanno considerati i rispettivi nuclei famigliari. Nel dettaglio i numeri non lasciano dubbi:più di duemila negozi di abbigliamento e calzature hanno perso 96,5 milioni , 72 milioni per gli oltre 400 mobilifici, 10,6 milioni per le gioiellerie, 26,5 milioni non entrati nelle casse dei duemila ambulanti non alimentari e i mancati incassi sono continuati negli altri settori. Il primato negativo è purtroppo detenuto da bar e ristoranti che, con le sale da ballo, si stima abbiano perso in novembre quasi 111 milioni di euro, e che a dicembre, potrebbero salutare oltre 160 milioni di fatturato. Asporto o delivery non serve a compensare le perdite, se non in parte tra i giovani consumatori di sushi e pizza, ma la ristorazione di livello medio-alto non può certamente contare sulle consegne a domicilio. Gli unici a salvarsi da questa bufera commerciale sono stati i negozi di generi alimentari, che hanno riscontrato risultati positivi anche con le vendite a domicilio. Al già problematico scenario va aggiunta la non incoraggiante proiezione in vista delle festività, orfane dei tradizionali mercatini di Natale e Santa Lucia, ma anche delle stazioni sciistiche, oltremodo beffeggiate dall'abbondante nevicata di questi giorni.

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