VERSO LA ZONA GIALLA IN LOMBARDIA
Le premesse ci sono tutte: l’indice Rt (ovvero il termometro che misura la velocità di diffusione del virus) è finieri i contagi sono stati 1.656 almente precipitato sotto l’1 e la pressione sugli ospedali è notevolmente calata. Venerdì la Lombardia quindi saprà ufficilamente se ha superato l’esame del Governo ovvero se i dati inerenti al contagio permetteranno alla Lombardia di passare tra le zone gialle, quelle che rispetto alle zone arancioni e rosse, hanno più libertà negli spostamenti, fermo restando il divieto di muoversi il 25, 26 dicembre, l'1 e il 6 gennaio e soprattutto potranno riaprire bar e ristoranti fino alle 18.00. Secondo l'annuncio che il governatore Attilio Fontana ha dato sui social, dopo il colloquio con il Ministro della Salute Roberto Speranza, la decisione pare ormai presa e va solo formalizzata con una nuova ordinanza da pubblicare sulla gazzetta ufficiale. L'alleggerimento delle restrizioni quindi dovrebbe scattare per domenica, quando finamente i bar e i ristoranti protranno alzare le saracinesche almeno di giorno, salvando così in parte quel che resta della stazione invernale. Altra novità della zona gialla, è l'alleggerimento delle restrizioni sugli spostamenti: in tutta Italia indipendentemente dalle zone c'è l'appello alla responsabilità a muoversi da casa il meno possibile ma rispetto alle zone arancioni e rosse, cessa il divieto di spostarsi tra Comuni, tranne durante il coprifuoco che resta in vigore per tutta Italia tra le 22 e le 5 del mattino; e tra Regioni, ma solo verso altre zone gialle e con il modulo di autocertificazione. Solo dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spotarsi tra le Regioni in tutta Italia, indipendentemente dal colore della zona e nei giorni del 25, 26 diembre e dell'1 e 6 gennaio anche nella zona gialle è vietato spostarsi tra Comuni. A pesare sulla stagione invernale, in particolare nelle località turistiche che di solito fanno il pieno per Natale e Capodanno, sono però tutte le altre chiusure: quelle dei locali la sera, compresi bar e ristoranti, le chiusure di piazze e vie per evitare gli assembramenti la notte di Capodanno, ma soprattutto quelle degli impianti per i quali non sono previste novità fino al 7 gennaio.
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