CENTRI ESTETICI SULLE MONTAGNE RUSSE

Una delle differenze tra zona arancione e zona rossa è la chiusura di centri estetici e negozi. Se per bar e ristoranti infatti passare dalla zona arancione e quella rossa cambia poco o niente, per chi lavora in un negozio o in un centro estetico, il cambio di colore fa la differenza tra aprire del tutto e chiudure del tutto. E tra tutti questi cambiamenti di colore, che prima duravano settimane ma ora durano anche solo qualche giorni, i titolari di negozi e centri estetici non fanno altro che alzare e abbassarre le saracinesche senza sapere per quanto tempo potranno lavorare prima di tornare a chiudere. “Sembra di stare sulle montagna russe” - afferma Mara Gheda, portavoce di mestiere per la Cna di Brescia che interpreta lo stato d'animo del settore delle estetiste che ha affrontato in questi giorni il quarto lockdown e che si appresta a riaprire di nuovo questa domenica. Tra le difficoltà maggiori, di questo apri e chiudi altalenante, quella di mantenere un contatto con i clienti e quella di comprendere il perché della chiusura dei centri estetici nella zona rossa, quando altri servizi alla persona come i parrucchieri invece restano aperti, visto che anche i centri estetici hanno investito in sicurezza e protocolli. Le continue chisure alimentano – denuncia la Cna, la piaga dell’abusivismo e l'appello del settore è quello di “ricomprendere le attività dell’estetica nella lista dell’Allegato 24, dando nuovamente fiducia a chi ha come obiettivo la sicurezza del cliente e non il guadagno in nero con un’attività irregolare”.

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