SGOMINATA LA BANDA DEI CLONATORI
Clonavano carte di credito, facevano acquisti – soprattutto di materiale elettronico, smartphone e altro – on line quindi rivendevano il tutto grazie a commercianti compiacenti ed infine creavano società fittizie per riciclare i guadagni. Nel contempo due di loro percepivano il reddito di cittadinanza ed altri facevano affari con permesso di soggiorno falsi. La procura di Brescia ha smantellato – i carabinieri del comando provinciale hanno eseguito oggi nove custodie cautelari, 6 in carcere, tre ai domiciiliari, tra le province di Brescia, Milano e Pavia – la banda delle frodi. Il blitz è scattato alle prime ore del mattino di questo mercoledì. I protagonisti sono indagati a vario titolo per il reato di associazione per delinquere. L'operazione ha scoperchiato frodi per oltre un milione di euro ai danni di 200 vittime. Mesi di indagini – fra il gennaio 2019 e il giugno 2020 – con metodi tradizioni e attività tecniche di intercettazione – hanno permesso di ricostruire i loschi affari dell'organizzazione e di disarticolarla. Le attività hanno preso il via valutando una semplice e classica truffa online per l'acquisto di uno smarphone attraverso la tecnica del cosiddetto phishing. I militari non immaginavano che dietro ci fosse una vera e propria organizzazione criminale. Comunque, seguendo un plico, sono arrivati a fermare uno degli indagati che stava ricevendo un ingente quantità di telefoni di alta fascia acquistati con la tecnica della frode. Accertamenti, intercettazioni, monitoraggi, indagini documentali hanno portato ad un srl – da qui il nome dell'operazione – costituita ad hoc per ricevere la consegna. Le successive ed articolare indagini – coordinate dalla procura di Brescia – hanno permesso si scoprire che i membri dell’organizzazione hanno acquistato numerosi beni, tra cui smartphone ed altri prodotti di elettronica, per quasi 1 milione di euro; che le vittime sono oltre 200, hanno permesso di individuare 5 società srl create appositamente per ricliclare i guadagni sporchi e di recupeare beni acquistati per oltre 200 mila euro. Durante le perquisizioni odierne sono stati sequestrati 20 mila euro in contanti, 100 tessere prepagate, 60 telefoni cellulari, 5 orologi di preghio, 20 tablet, 11 computer, 37 televisori, una Mercedes GLA e altra merce di provenienza illecita. I risultati raggiunti sono stati possibili anche grazie alla collaborazione delle oltre 200 vittime dei raggiri. Le indagini sono state comunque particolmente complesse perché la banda non disdegnava nessun affare losco per conseguire facili guadagni: hanno infatti reclutato – sotto lauto compenso fra i 3 e i 5 mila euro – falsi datori di lavoro per 20 extracomunitari irregolari che grazie a documenti falsi hanno potuto ottenere il permesso di soggiorno. E non è ancora tutto perchè due dei membri dell'organizzazione, con un tenore di vita piuttosto elevato, percepivano – sempre grazie a false attestazioni – il reddito di cittadinanza già dall'estate scorsa.
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