PROVINCIA DI BRESCIA NELLA TERZA ONDATA

La decisione era nell'aria: i numeri non solo dei contagi in costante aumento ma anche dei ricoveri negli ospedali bresciani, lasciavano presagire che dalla Regione presto sarebbe stata assunta una decisione, auspicata nelle scorse ore anche dall'Ordine dei Medici di Brescia, per cercare di invertire la rotta. E così è stato: questo martedì pomeriggio la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare Letizia Moratti ha comunicato che in provincia di Brescia e in eni Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona), scatta una zona arancione rafforzata dalla chiusura delle scuole elementari, dell'infanzia e dei nidi, oltre a quella già prevista per la zona arancione delle medie e delle superiori. Ad allarmare è la diffusione delle varianti che raggiunge il 39% dei contagiati. La zona arancione prevede anche il divieto di spostarsi nelle seconde case, la limitazione degli spostamenti in generale e lo smart woirking dove possibile. Una decisione presa sulla base dei dati, in accordo con il Ministero, con l'obiettivo di non portare gli ospedali, dove la situazione ora è preoccupante ma sotto controllo, alla saturazione. Di pari passo la Regione attuerà – come spiegato dal consulente alla vaccinazione in Lombardia Guido Bertolaso - una nuova strategia vaccinale: oltre alla vaccinazione degli over 80 già in corso, partirà la vaccinaziona anche per gli abitanti dei 103 Comuni dove l'incidenza del contagio è superiore a uno ogni 250 abitanti, partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori