OCCHI PUNTATI SULLA FRANA DI TAVERNOLA

La frana di Tavernola che minaccia di provocare un'onda anomala sul Sebino e la cui traiettoria investirebbe prima Monte Isola per poi dividersi in parte verso Iseo e in parte verso Marone, è una minaccia reale: la frana è attiva e sta scendendo lentamente verso il lago (5/20 millimetri al giorno rispetto ai 20 millimetri al mese) Il rischio quindi non è quello di un distacco improvviso, trattandosi di un fronte franoso in movimento la cui velocità è aumentata in questi giorni in modo pericoloso complice forse il terremoto delle scorse settimana e gli scavi nel tempo. Il fronte però è ampio travolgerebbe il cementificio Sacci già chiuso e con i suoi 1,5 mln di metri cubi di materiale finirebbe nel lago in un punto in cui la profondità è di circa 250 metri e potrebbe causare un'onda anomala anche di 25 metri. Il fatto che si tratti di una frana che scivola lentamente permette la messa in atto di sistemi di monitoraggio e di allerta in grado di avvisare per tempo la popolazione. Sono in atto diversi sistemi di monitoraggio e la Prefettura di Bergamo è in costante collegamento con quella di Brescia e con il COM, Centro Operativo allestito presso la Comunità Montana del Sebino Bresciano per coordinare sindaci, protezioni civili, forze dell'ordine, Ats e fare scattare i piani di allerta e di evacuazione. 3 le fasi di allerta: gialla, quella attuale, arancione nel caso la frana aumenti la velocità di discesa e rossa nel caso di caduta. Mentre Monte Isola avrebbe pochi secondi di preavviso e per questo la popolazione è già stata spostata, gli allarmi darebbero alla popolazione di Iseo e Marone qualche ora per evacuare. Iseo è basso sul livello del lago e sul lungolago conta centinaia di attività, abitazioni e persino l'ospedale si dovrebbero spotare i pazienti dalle aree fronte lago. Il sindaco sta predisponendo segnali di allarme acustici, vie di fuga e punti di ritrovo. Nei prossimi giorni sono attesi nuovi studi e modelli matematici per dare risposte più precise in merito alle aree potenzialmente interessate e alla velocità e portata di questa ipotetica onda anomala. Al momento non si prevedono pericoli per altri paesi del Sebino della sponda bresciana e bergamasca.

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