25 ANNI DI BENI CONFISCATI
C'è in Valle Camonica un bell'esempio di cosa consente di fare la legge 109 del 96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata che questo 7 marzo compie 25 anni. E' a Gianico che il comune – ente a cui vengono generalmente affidati i beni dopo la confisca definitiva – ha assegnato tramite bando una porzione della villetta bifamiliare confiscata nel 2002 a un calabrese che aveva sposato una gianichese implicato in uno dei più grossi sequestri di droga dell'interna europa negli anni '90 all'associazione Donne e diritti che ne farà una casa di accoglienza per donne in difficoltà. Il bene confiscato di Gianico – assegnato al comune nel 2018 - è stato sede l'estate scorsa di un campo di Estate Liberi. La legge 109 è un traguardo importante per Libera perché fu una delle prime battaglie dell'associazione nata nel 1995 per il contrasto alle mafie. La legge 109 aveva ed ha lo scopo di rendere più incisiva la legge Rognoni La Torre del 1982. Il deputato del PCI ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 insieme al compagno di partito Rosario Di Salvo - è considerato come il padre della moderna normativa antimafia. La legge Rognoni-La Torre, introdusse infatti per la prima volta nel codice penale il reato di “associazione di tipo mafioso” (art. 416 bis) e il sequestro dei beni frutto dell'attività illecita. Libera racogliendone il testimone ha permesso di fare di più e cioé di restituire il maltolto. Ai bene confiscati e alle legge 109 Libera Brescia e Valle Camonica hanno dedicato nei giorni scorsi una serata di formazione on line in preparazione del 21 marzo giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie. Valerio Iervasi ha dialogato con Vincenzo Moriello responsabile della funzione pubblica della CGIL che ha seguito il riutilizzo di alcuni beni confiscati in Lombardia. I beni confiscati sono considerati la cartina di tornasole della presenza mafiosa su un territorio. E allora non ci stianchiamo di ripetere che il nord non ne è libero. La Lombardia è la quinta regione per beni confiscati, mille 147 dopo Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. In Valle Camonica, oltre al bene di Gianico vi sono un appartamento in Campolaro già in uso al comune di Bienno, Casa Luce di Breno, la prima centralina di Valle Camonica, un bene attualmente fatiscente e due villette a schiera a Sellero su cui resta poco chiara l'assegnazione ma che il comune vorrebbe per creare progetti di housing sociale.
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