PIÙ LIBERTÀ MA CON PRUDENZA

Da questo lunedì la Lombardia è tornata in zona gialla e questo significa, tra le altre cose, che i bar e i ristoranti possono servire ai tavoli sia a pranzo sia a cena, i clienti, sempre al massimo quattro per tavolo, anche se solo all’aperto. Mentre quindi poco cambia per quelle attività prive di spazi esterni – che stanno avanzando le richieste per allestire i tavolini sui marciapiedi e nei parcheggi, vista la sospensione della tassa per l’occupazione di suolo pubblico– mentre per quelle attività che possono già contare su tavoli all’aperto distanziati di almeno un metro, si tratta di un primo passo per salvare la stagione estiva, ma servirà la complicità del meteo. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e fuori da questa fascia oraria ci si può spostare solo per necessità, salute e lavoro, ma la zona gialla permette alle persone di riappropriarsi di un po’ di normalità, anche solo per gustare un gelato, un pranzo o una cena, all’aperto. Il timore che ad una zona gialla faccia inevitabilmente seguito una arancione o addirittura rossa, però è alto perché i dati, ad esempio in Valle Camonica, parlano di un numero di contagi ancora preoccupante. Tra le maggiori libertà della zona gialla, quella di andare a trovare amici o parenti anche fuori dal proprio Comune ma solo una volta al giorno e ci si può muovere in quattro persone oltre ai minori, quella di riprendere le  attività sportive all’aperto, di tornare a frequentare musei e parchi archeologici e di andare a teatro o al cinema, anche se i cinema ora che possono riaprire con il 50% degli spettatori in sala, fanno i conti con i film che non ci sono. Bisognerà invece ancora attendere il 15 maggio per vedere riaperte le piscine o le attività nei centri commerciali anche nel fine settimana, o il primo giugno per vedere riaperte le palestre, o ancora il 15 giugno per tornare alle fiere, ma tutto questo sempre se la Lombardia sarà ancora zona gialla tra quindici giorni.

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