MOLOTOV CONTRO IL CENTRO: DUE ARRESTI

Negazionisti e no vax al punto da arrivare a lanciare due molotov contro il centro vaccinale di via Morelli di Brescia nella notte tra il 2 e il 3 aprile con l’obiettivo di bloccare e sabotare la campagna vaccinale. Sono i due uomini finiti in carcere su mandato del gip Alessandra Sabatucci, con l’accusa di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi e porto e detenzione di armi da guerra. A loro il Dipartimento antiterrorismo della Procura di Brescia, i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Brescia sono arrivati dopo quasi un mese di indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi e dall’aggiunto Silvio Bonfigli. Fondamentale per risalire a al 52enne di Brescia Paolo Pluda e al 51enne di Monticelli Brusati Nicola Zanardelli, tutti e due incensurati, sono state le immagini registrate dai vari sistemi di videosorveglianza installate nell’area in cui sono allestite le tensostrutture del centro vaccinale. I due uomini la vigilia di Pasqua hanno lanciato contro il centro vaccinale, due ordigni incendiari realizzati artigianalmente che avrebbero potuto causare danni gravissimi. La tensostruttura non ha preso fuoco perché resistente al fuoco e per fortuna le fiamme non hanno raggiunto le centinaia di dosi di vaccini stoccate all’interno insieme ad altro materiale infiammabile e i cavi di alimentazione dei congelatori in cui erano conservate le dosi che se danneggiati, avrebbero potuto compromettere i vaccini e la campagna vaccinale. Le indagini, condotte in tempi brevi anche mediante il ricorso alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, si sono subito concentrate sull’analisi dei sistemi di videosorveglianza e rilevazione targhe dei veicoli presenti sul territorio del Comune di Brescia, consentendo di individuare l’auto utilizzata dai due uomini per raggiungere il centro vaccinale, filmata dalla telecamere di un distributore di benzina. La svolta nelle indagini è arrivato dopo dl’isolamento di alcune immagini che hanno fornito ai carabinieri la prova della preparazione degli ordigni da parte degli indagati, il cui profilo è tracciato dalla loro pagine social. Si tratta di persone convintamente no vax, negazioniste, accecate dalla rabbia contro le istituzioni per la gestione della pandemia, in piazza in diverse manifestazioni no vax. Tra le foto postate da Pluda ad esempio, quella che lo ritrae con un cartello con lo slogan “Stop dittatura sanitaria”. Tra le frasi quella pubblicata poco prima dell’attentato in cui  afferma che l’unica soluzione per distruggere il nemico è usare la sua stessa arma, ovvero la paura.

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