CROLLO DELLE NASCITE IN BERGAMASCA

E' progressiva negli ultimi anni la tendenza al ribasso delle nascite in Italia. Anche Bergamo e la sua provincia seguono l'onda nazionale. Nel 2020 la provincia orobica ha toccato il più alto numero di morti 16.368, ben 6.184 in più rispetto al 2019 e contemporaneamente quello più basso di nati vivi 7.670 contro gli 8.275 dell’anno precedente. I primi 6 comuni per numeri di nati nel 2002 (Bergamo,Treviglio, Dalmine, Seriate, Albino e Romano di Lombardia) sono pressoché gli stessi del 2020 e per tutti si registra un calo. L’ultimo anno, il 2020, è stato probabilmente tra i più difficili, se non il più difficile. La popolazione residente al 31 dicembre si attestava a 1.099.621, in un anno è calata di 8.505 unità (compreso anche il saldo migratorio). Per colpa del Covid si è perso un paese intero, grande come Zanica. Se i bergamaschi hanno imparato sulla propria pelle quali sono state le conseguenze della pandemia a livello di mortalità, la domanda che ci si pone ora è invece se e come il Covid abbia influito sulla natalità. Per fare un esempio concreto che mostra come il 2020 abbia seguito un trend già tracciato, prendiamo la zona della provincia diventata il simbolo della bergamasca, quella colpita per prima e più duramente dal virus, ossia la bassa Val Seriana. Sempre dai dati Istat, Nembro registra per il 2020: 61 nuovi nati vivi, erano 70 nel 2019, ma 88 nel 2018. Albino addirittura una crescita nell’anno Covid: 114 nuovi nati nel 2020, erano 101 nel 2019 e 95 nel 2018. Alzano Lombardo è in lieve diminuzione da qualche anno: 92 nati nel 2020, 98 erano nel 2019, 100 nel 2018.

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