IL MESSAGGIO DI MATTARELLA A BRESCIA

L'inno d'Italia, un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid, i discorsi delle autorità tra cui niente di meno che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dai ministri all'istruzione Maria Cristina Messa e agli affari regionali Maria Stella Gelmini. E' stato inaugurato così l'anno accademico questo martedì 18 maggio all'Università degli Studi di Brescia. Il capo dello stato, per la sua prima tappa in terra bresciana, ha scelto la facoltà di medicina per parlare ad una terra, la provincia di Brescia, duramente colpita dal Covid ma che ha dimostrato resistenza e forza sia nella risposta sanitaria sia in quella economica e sociale. Una risposta che richiede solidarietà e che richiama tutti a fare la propria parte perché – ha detto il Presidente della Repubblica – dipendiamo gli uni dagli altri e la solidarietà costituisce una forte risorsa e ha consentito di resistere, di combattere, di recare aiuto, e ci consente oggi di alzare lo sguardo per progettare il domani.” Perché questo avvenga “gli atenei devono essere rafforzati, consolidati, incoraggiati e bisogna sorreggerli anche nell'obiettivo indispensabile di aumentare il livello di istruzione universitaria, la percentuale di laureati nel nostro Paese". L'Italia deve investire di più nella ricerca e nello sviluppo e per invertire la rotta servirà l'impegno di tutti. La visita di Mattarella è proseguita alla Vittoria Alata al Capitolium e all'hub vaccinale di Brescia, dove ad attendere il capo dello Stato tra gli altri c'erano anche il presidente della Regione Attilio Fontana e l'assessore al welfare Letizia Moratti- uno degli hub più grandi d'Europa, motore della campagna vaccinale in Lombardia, arrivata a quota quattro milioni e 800 mila dosi sommmistrate, che renderà possibile la ripartenza nella provincia locomotiva economica della regione, verso la ricerca – ha detto Mattarella - “di nuovi equilibri di normalità, di una normalità più consapevole".

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