LAURA ZILIANI, SI INDAGA PER OMICIDIO

Che fine ha fatto Laura Ziliani? L'ex vigilessa di Temù sembra scomparsa nel nulla da quel mattino dell'8 maggio quando sarebbe uscita a fare una passeggiata nei boschi che tanto amava, tra Temù e Villa Dalegno, ma non è più rientrata. L'hanno cercata in lungo e in largo più di cento soccorritori ma di lei è stata trovata solo una scarpa. L'ha trovata un passante ad una settimana dall'inizio delle ricerche, nei pressi del torrente Fiumeclo, lungo una pista ciclabile e le figlie e il compagno della donna l'avrebbero riconosciuta. Le ricerche erano così riprese lungo l’asta del corso d’acqua che scende dalla Val Canè fino al fiume Oglio, ma senza esito. Il pubblico ministero Caty Bressanelli però non vuole tralasciare nessuna pista e nessuna ipotesi è ed per questo che, a quasi due mesi dalla scomparsa, pare che la Procura abbia aperto un'altra indagine, questo volta per omicidio, iscrivendo nel registro degli indagati per delle incongruenze riportate nei racconti forniti agli inquirenti, due delle figlie della 55enne scomparsa che si trovano in stato libertà a disposizione dell'autorità giudiziaria. Si tratterebbe quindi di un atto dovuto, di un modo per indagare ancora e non escludere nessuna pista, dal momento che restano ancora troppe domande senza risposta- Laura Ziliani, impiegata in Comune a Roncadelle, pur essendo tornata a vivere in città con le figlie, appena poteva tornava nella sua casa di Temù, tra le montagne, per passeggiare tra i sentieri e i luoghi amati dove aveva vissuto con il marito Enrico Zani, insegnante al Meneghini di Edolo e scialpinista morto nel 2012 sotto una valanga. La mattina di sabato 8 maggio è uscita per una passeggiata ma non è più rientrata. Qualcuno l'avrebbe vista in località Gario sopra Villa Dalegno, ma poi di lei si sono perse le tracce: nessuna segnalazione, nessuna traccia lasciata dal cellulare che la donna ha lasciato in garage, forse dimenticandolo. Le figlie l'hanno chiamata, l'hanno aspettata e poi hanno lanciato l'allarme. Nell’ambito dell’inchiesta - della quale si starebbero occupando sul campo i carabinieri della Compagnia di Breno - la Procura avrebbe anche provveduto a sequestrare l’abitazione nella quale vive una delle figlie della 55enne ex vigilessa di Temù e dove, fino alla morte del marito viveva anche la donna. L'ipotesi di reato sarebbe per lo più un modo per aprire delle nuove indagini di natura tecnica e scientifica che diversamente non potrebbero essere svolte.

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