IL GIALLO DI TEMU' SEMPRE PIU' INTRICATO
Il telefono dimenticato (?) in garage, il GPS che indossava sempre quando usciva per un'escursione (era così maniacale da trascrivere su un quadernetto di cui non si trova traccia) introvabile e già c'erano già tutti gli elementi per capire che questa storia aveva un sapore strano. Forse lo avevano intuito il giorno stesso della sua scomparsa in paese, ma nessuno osava ammettere quello che oggi è più che mai evidente, e cioé che qualcuno, deliberatamente, abbia fatto scomparire Laura Ziliani l'ex vigilessa di Temù che aveva lasciato il paese dopo la morte del marito nel 2012 ma che ogni fine settimana tornava in alta Valle Camonica. La donna scompare l'8 maggio. Alle 11.58 viene registrata la telefonata della figlia maggiore che chiede aiuto perché la madre, con cui aveva un appuntamento alle 10, non è rientrata da un'escursione. Si mettono in moto le ricerche. Una macchina da guerra con centinaia di uomini e tutti i mezzi a disposizione batte tutto il territorio, poi le ricerche vengono sospese: di Laura non si trova traccia. Per qualche settimana tutto tace e poi il colpo di scena: due delle figlie, la maggiore e la minore, il fidanzato della prima vengono iscritti nel registro degli indagati, un atto dovuto dicono gli inquirenti per compiere atti nei quali i familiari devono nominare periti di parte. Sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. Non si lascia nulla di intentato ma il giallo si infittisce, la casa di Temù con quattro appartamenti dove vivevano le due figlie indagate ed il fidanzato della prima durante la settimana viene posta sotto sequestro. Nel frattempo nei pressi del torrente Fiumeclo è stata trovata una scarpa che i familiari dicono essere di Laura, si passano al setaccio le telecamere di videosorveglianza pubbliche e private di Temù e non si trova traccia del passaggio di Laura, le testimonianze delle persone che l'avrebbero vista quel sabato mattina in paese vengono ritenute inattendibili. Ed ora? Gli inquirenti in queste ore sono tornati in paese e questo disturba i residenti, non vogliono che Temù venga definito il paese della donna scomparsa, hanno di nuovo messo al lavoro i cani nella palazzina a quattro piano che le ragazze avrebbe voluto trasformare in B&B contro il parere della mamma. Di Laura si stanno di nuovo cercando tracce in quella casa e nei dintorni, il sindaco invece è convinto che Laura a Temù quel giorno non sia mai arrivata.
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