TRE INDAGATI PER LA SCOMPARSA DI LAURA

Sono salite a tre gli iscritti nel registro degli indagati per la scomparsa di Laura Ziliani, la 55enne ex-vigilessa, che manca da casa a Temù dalle 7.00 di sabato 8 maggio. Da ieri, oltre alle due figlie di 27 e 19 anni, c'è anche il fidanzato lecchese della 27enne. Il Pm Caty Bressanelli sta seguendo la pista di concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere. I tre sono comunque indagati a piede libero. Da quell'8 maggio, quando le figlie avevano dato l'allarme per il rientro mancato della madre, attesa per pranzo nella casa di via Ballardini a Temù, le ricerche di oltre 200 specialisti si erano svolte nelle montagne e nelle frazioni del circondario. Ma Laura non è mai stata trovata, nonostante il setacciamento scientifico della zona, palmo a palmo, con ogni mezzo, tra cui elicotteri, droni e cani molecolari. Alcune incongruenze sarebbero emerse dalle testimonianze delle figlie e del fidnzato della maggiore: a questo punto le indagini hanno assunto un'altra direzione. Nelle ultime 24 ore l'attenzione degli inquirenti si sarebbe rivolta in modo particolare al giovane lecchese, che avrebbe trascorso molti giorni a Temù durante le ricerche di Laura, dormendo in uno degli appartamenti in una palazzina ristrutturata, a poca distanza dall’abitazione di via Ballardini, di proprietà della famiglia di Laura. I Carabinieri, su disposizione della pm Bressanelli, hanno proceduto ad apporre i sigilli alla casa di Via Ballardini: nella giornata di questo mercoledì 30 giugno è stato effettuato un primo primo sopralluogo dalle 11 alle 14.25 quando i militari hanno chiuso la casa apponendo nuovamente i sigilli sulla porta. Dalle indiscrezioni emerse, sarebbero stati sequestrati gli apparati informatici a disposizione della famiglia di Laura. In quella casa, infatti, viveva la figlia maggiore, mentre Laura la raggiungeva nei fine settimana. Il perito della procura avrebbe prelevato il router per ricostruire il traffico internet negli ultimi tempi e certificare movimenti sulle rete wifi., controllando anche computer, tablet e telefoni cellulari degli indagati. Il cellulare di Laura era stato ritrovato lo stesso otto maggio tra una panca e la scala nella cantina di via Ballardini. Subito si era ipotizzato che Laura avesse perso il cellulare, mentre una figlia avrebbe riferito di aver visto la madre utilizzare il telefonino la mattina prima di uscire di casa; anche sugli orari di uscita della madre da casa le figlie avrebbero fornito versioni contrastanti. Poco credibile anche la versione della difficoltà dell'itinerario percorso dalla donna a piedi, tra Lecanù e Villa Dalegno che non presenta difficoltà e senza dirupi: se Laura fosse caduta l’avrebbero certamente ritrovata. Nel 2012 il marito di Laura era morto sotto una slavina. Da allora, Laura, che si era trasferita per lavoro da Temù al Comune di Roncadelle, continuava a frequentare la montagna, ma sempre su percorsi facili.

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