SANITARI NO VAX, IL RICORSO NON FERMA LE ATS

Il ricorso al Tribunale del Tar di Brescia, presentato da un centinaio di sanitari no vax, non impedirà alle Ats coinvolte nel ricorso, tra cui l'Ats della Montagna, di proseguire sulla via dettata dalla legge che individua il vaccino anticovid come un requisito essenziale per svolgere l'esercizio della professione sanitaria. Le Ats quindi procederanno ad individuare il personale sanitario che si sottrae all'obbligo per adottare i provvedimenti previsti dalla legge, ovvero la sospensione dal lavoro. A comunicarlo, in un comunicato congiunto sono le Ats di Brescia, Bergamo, Val Padana e della Montagna che sono state chiamate in Tribunale in seguito al ricorso di un centinaio di sanitari no vax. Lo scorso 14 luglio si è tenuta l'udienza a seguito della quale, stando alle prime valutazioni emerse circa l'infondatezza della violazione dei diritti costituzionali - trattandosi dell’imposizione di un trattamento sanitario - lamentata dai ricorrenti, le Ats, difese dall'avvocato Stefania Vasta del Foro di Brescia, hanno deciso di proseguire sulla strada dell'obbligo vaccinale. Anche nelle Ats del nostro territorio quindi, come sta avvenendo in altre Ats lombarde e zone d'Italia, diventeranno a breve operative le sospensioni di operatori sanitari che non hanno fornito adeguate giustificazioni alla mancata vaccinazione anti-Covid. Obiettivo: tutelare la salute pubblica e contenere la diffusione del virus in un ambiente di lavoro ad alto rischio di contagio. Il dibattito sull'obbligo vaccinale, oggi rivolto solo al personale sanitario, potrebbe presto estendersi ad altre categorie, come il personale scolastico e potrebbe anche essere implicito nell'introduzione di un green pass per andare al ristorante, al cinema o sul treno. Nel frattempo, dopo che l'Ats della Montagna ha organizzato, dal 17 al 21 luglio cinque giornate per somministrare in collaborazione con l'Asst di Valle Camonica, vaccini Moderna a tutto il personale scolastico che ancora non aveva prenotato il vaccino, arrivano anche nella città di Brescia, dal 23 al 29 luglio, delle speciali unità mobili vaccinali destinate ai cittadini over 60 che ancora non hanno aderito alla campagna.

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