DA ASILO A LUOGO DI DEGRADO

Era un asilo nido, un luogo di gioia, aperto nel 1979 dagli amministratori di allora a servizio delle famiglie di Darfo Boario Terme, ma dal 2015 - da quando cioè è stato chiuso dall'amministrazione comunale Mondini perché necessitava di lavori di ristrutturazione, costava troppo alle casse comunali e le iscrizioni non era sufficienti a ripagarne i costi - è diventato un altro simbolo del degrado di Darfo Boario Terme. E' l'ex asilo nido comunale “La Chioccia”, una struttura oggi abbandonata che sorge nel cuore di Darfo Boario Terme. Da luogo per bambini e famiglie - una volta spostati i bambini negli altri asili nido del paese e delle frazioni e dismessa l'attività della cooperativa che lo gestiva - è diventato, anno dopo anno sempre più fatiscente tanto che oggi è un rifugio per senza tetto e sbandati che vi bivaccano all'interno. Hanno rotto la rete esterna e si sono introdotti nella struttura dalla quale quindi si assiste un via vai poco rassicurante a tutte le ore. A segnalare la situazione con preoccupazione, sono i cittadini della zona residenziale che sorge attorno all'asilo. Proprio a fianco alla struttura abbandonata, sorge anche un parco giochi. Le minoranze in Comune - che si erano opposte fortemente alla chiusura di un asilo nido e avevano chiesto al Comune di trovare altri capitoli di spesa da tagliare e altre soluzioni economiche per tenere in vita il servizio ai cittadini – già negli anni passati, in seguito ai numerosi atti vandalici che hanno interessato la struttura subito dopo la chiusura, avevano raccolto le denunce dei cittadini, sollecitando un piano di recupero e di riqualificazione da parte della maggioranza . Nel 2019 il sindaco aveva annunciato la possibilità di trasformare, in collaborazione con la Provincia di Brescia, l'ex asilo nella sede del Liceo Musicale della Valle Camonica inserendo il progetto nel piano triennale delle opere del Broletto. Sono trascorsi però altri due anni e l'immobile è ancora lì, abbandonato e in disuso, al pari di altri immobili dismessi presenti nella cittadina termale. “E' un problema di pubblica sicurezza – oltre che di decoro urbano – afferma il consigliere di minoranza Fabio Bianchi che chiede “una risposta urgente per capire le modalità e le tempistiche di recupero della struttura.”

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