CROLLO DEI CANDIDATI SINDACO

Il prossimo 4 settembre a mezzogiorno scade il termine di presentazione delle liste per le elezioni amministrative di ottobre. Il quadro approssimativo disegna, salvo sorprese dell’ultima ora, uno scenario che riconferma la crisi delle candidature, un trend che nelle ultime tornate elettorali si è consolidato, principalmente nei piccoli comuni. In queste realtà, salvo rare eccezioni, è sempre più faticoso, individuare persone desiderose di impegnarsi nell’amministrazione, come sindaci o consiglieri. Così se nei Comuni medio-grandi della pianura già si profilano sfide a quattro o cinque, su altri fronti il quadro appare ben diverso. Le cifre, pur ancora provvisorie per quanto riguarda il 2021, parlano chiaro: cinque anni fa gli aspiranti sindaci nei 39 Comuni al voto erano cento tondi. Oggi le realtà che apriranno le urne sono 38 e i candidati primi cittadini già annunciati sono una sessantina, il che significa un crollo del 40% circa. E’ pur vero che in questi ultimi giorni si avverte un relativo fermento che lascia sperare in alcune liste che potrebbero aggiungersi in zona Cesarini, ma al momento nulla di certo. L’indebolimento dei partiti, non ha certo aiutato a mantenere vivo l’interesse alla politica. Una volta esistevano le scuole di partito, si arrivava alla responsabilità amministrativa con una formazione culturale e una consapevolezza, oggi purtroppo questo aspetto viene a mancare, anche se nei piccoli Comuni non si fa politica ma il bene dei cittadini. La gente conosce le difficoltà dell’amministrare, anche se c’è chi è dell’idea che sia un’esperienza che tutti dovrebbero provare.

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